Calze da trekking? Si tratta di uno degli accessori sportivi più venduti della stagione. Complice l’esplosione della moda dell’escursionismo che sta andando di pari passo allo sci alpino in voga durante queste settimane bianche tutte sold-out. Gli italiani, dopo il primo lungo lockdown, hanno scoperto la bellezza di camminare ad alta quota abbinando l’attività sportiva al pieno di emozioni scaturite da panorami unici e scenari naturalistici irripetibili. A differenza di altre discipline, però, in questo caso si ha a che fare con la Natura Selvaggia per cui è bene attrezzarsi adeguatamente. Ecco spiegata l’impennata delle vendite. Vediamo quali modelli vanno per la maggiore.
Calze da trekking, come sceglierle
Stando a quanto raccontato dal blog di settore MountaiNow, sono principalmente due le caratteristiche della calza da trekking che vengono considerate dai consumatori quando vanno al negozio o acquistano online.
La composizione della calza
La prima cosa a cui fare attenzione prima di comprare delle calze per le attività in montagna o per il trekking è sicuramente la composizione. Possono essere fatte secondo questi materiali:
Poliestere
“Il poliestere è una delle fibre sintetiche più utilizzate nel settore tessile; si può usare da solo o in mischia a fibre naturali e/o sintetiche, può essere più o meno sottile e può essere lavorato per adattarsi a diverse condizioni d’uso. Le caratteristiche dei fili di poliestere sono oltre ad un’ottima tenacità e resilienza, un’elevata resistenza all’abrasione, alle pieghe e al calore, un elevato modulo di elasticità e una minima ripresa di umidità nonché una buona resistenza agli agenti chimici e fisici.
I tessuti di poliestere, grazie al basso coefficiente di assorbimento dei liquidi, non assorbono l’umidità, il che li rende impermeabili e resistenti allo sporco.
Questa sua caratteristica di impermeabilità purtroppo è anche il suo maggiore difetto poiché favorisce lo sviluppo batterico e quindi anche quello di allergie e cattivi odori. Dopo trekking intensi o con temperature estive vi accorgerete della differenza.
Il poliestere è un materiale da evitare a contatto con la pelle perché tende a soffocare i tessuti cutanei impedendogli di funzionare al meglio come termoregolatori.
Perché allora tutti utilizzano il poliestere? Il poliestere è un materiale molto economico e molto resistente!”
Poliammide
“Il poliammide è quasi sempre presente nelle calze realizzate a macchina poiché riesce ad aumentarne la lavorabilità e a darne struttura. Il poliammide è meglio conosciuto con il nome commerciale di Nylon. Ne esistono di tantissimi tipi ma le caratteristiche non differiscono molto: peso specifico relativamente basso, resistenza agli urti e all’usura, hanno un elevato assorbimento di umidità per questo motivo la percentuale in poliammide non dovrebbe mai superare l’8% meglio se il valore è inferiore.
Un prodotto che si definisce tecnico a nostro avviso non dovrebbe superare in nessun caso la soglia del 10%.”
Elastame
“L’elastan (o elastame) è una fibra sintetica costituita da poliestere e poliammide molto utilizzata per elasticizzare i tessuti. In Nord America e Australia è nota con il nome di Spandex. Dai consumatori è più conosciuta attraverso i marchi commerciali: Lycra, Elaspan, Dorlastan, Roica, Linel, Spandex, Creora. Si tratta di un filato indispensabile per dare elasticità e aderenza alla calza.
Purtroppo il sempre più alto numero di casi di intolleranza ed allergia al prodotto dovrebbero orientare il consumatore su indumenti che non ne contengano più del 10%.”
Polipropilene e Polietilene
“Nell’abbigliamento a strati, il polipropilene e il polietilene sono le fibre più adatte a confezionare indumenti intimi da indossare nel primo strato a diretto contatto con la pelle. Oltre a fornire un buon isolamento termico, queste materie non assorbono liquidi ma li trasferiscono agli strati superiori (esterno).
Nelle fibre cave di polipropilene e polietilene esiste un canale interno, che permette di trattenere aria non solo negli spazi tra le fibre, ma anche al loro interno, aumentando il potere isolante e la protezione dal freddo.
Molto adatto anche per l’utilizzo in climi caldo-umidi, polipropilene e polietilene vengono usati nell’abbigliamento sportivo per attività intense che sottopongono il corpo ad abbondante sudorazione e frequenti sbalzi di temperatura.
Le calze Elbec in lana merinos funzionale ad esempio sono realizzate con un filato in lana merino e polietilene intrecciati assieme andando a rinforzare il merino e rendendo la calza più resistente e con una migliore ripartizione del filato naturale su tutto il piede. Questo filato accoppiato permette di avere i vantaggi di entrambi i materiali con risultato antivescica, antiodore e antisudore.”
La finezza della calza
A chi si chiede quali calze da trekking gli esperti rispondono che il mercato che sta virando sempre più verso modelli comodi e leggeri che sfornano calze sempre più sottili. Le guide alpine amano ricordare questa regola aurea:
“Se si tratta di poche ore nessun problema ma se si tratta di trekking e cammini di svariati giorni, o addirittura uscite alpinistiche con pernotto le condizioni climatiche nell’arco dell’escursione possono variare sensibilmente.
Una calza sottile difficilmente riuscirà a compensare le variazioni del piede sia in termine di temperature che di volume assicurando sempre una calzata ottimale. Una calza più spessa invece potrebbe aiutarvi a compensare queste variazioni.”
Calze da trekking: il ruolo dell’altezza della scarpa
La scelta di quale modello i calza da trekking acquistare dipende anche dalla scarpa in cui si indossano. Possono essere:
- scarpa alta: la calza deve arrivare sotto il ginocchio e sopra il polpaccio con un polsino ben elasticizzato altrimenti cade
- scarpa media: la calza deve essere a gambaletto e non deve essere eccessivamente stretta
- scarpa bassa: la calza deve essere adeguata ma fate attenzione alle zecche
A prescindere da quali calze da trekking selezionate, tutti gli addetti ai lavori e gli esperti ricordano sempre di mettere al primo posto la sicurezza.