Greta Thunberg è stata arrestata: è accaduto nella mattina di oggi, mercoledì 1 marzo, durante la sua partecipazione ad una manifestazione a Oslo. La polizia norvegese ha ammanettato e portato via di peso la nota attivista svedese insieme ad altri attivisti: nel giro di poche ore Thunberg è stata rilasciata.
Organizzata da decine di militanti del popolo autoctono Sami, unico popolo indigeno rimasto in Europa, la protesta era finalizzata alla richiesta di rimuovere alcune turbine eoliche dai pascoli delle renne. Secondo i media locali, i manifestanti avrebbero bloccato il ministero del Petrolio, dell’Energia, dell’Economia e delle Finanze norvegesi, generando alcune tensioni. Le forze dell’ordine hanno fatto evacuare con la forza l’ingresso dei ministeri della capitale.
Mentre veniva portata via dalla polizia, Greta Thunberg impugnava una bandiera Sami, di colore rossa, blu, gialla e verde: l’attivista 20enne si era unita alle proteste di Oslo fin dallo scorso lunedì 27 febbraio.
Greta Thunberg arrestata, le ragioni dei manifestanti ad Oslo
Nel mirino dei manifestanti erano finiti i due parchi eolici di Fosen, nella Norvegia centrale. Nonostante il principio con il quale sono stati creati sia volto al rispetto dell’ambiente, i militanti Sami denunciano come in questo caso la transizione verso l’energia verde lederebbe i loro diritti. Secondo i pastori di renne, la vista e il suono dei giganteschi macchinari eolici spaventano i loro animali e sconvolgono le antiche tradizioni.
Nel 2021 la Corte suprema norvegese ha dato ragione agli indigeni, in quanto in base alle convenzioni internazionali i parchi eolici violano i diritti Sami: ciononostante, le turbine sono rimaste ancora in funzione a distanza di 16 mesi. Proprio queste le ragioni alla base della mobilitazione contro lo Stato da parte dei militanti Sami, presentatisi con indosso le loro vesti tradizionali di colore blu e rosso. Il popolo autoctono vive in un territorio situato tra il Nord della Norvegia, della Svezia, della Finlandia e la penisola di Kola in Russia.
Da anni in lotta contro le energie fossili, Thunberg aveva preso a cuore la protesta Sami, difendendo la loro battaglia in un’intervista all’emittente TV2.
Non possiamo usare la cosiddetta transizione climatica come copertura per il colonialismo. Una transizione climatica che viola i diritti umani non è una transizione climatica degna di questo nome.