Le parole dell’ex membro del Consiglio d’Amministrazione della Juventus, Daniela Marilungo, infittiscono il caos relativo alle ultime vicende giudiziarie che vedono coinvolto il club bianconero. L’inchiesta Prisma, relativo al caso plusvalenze fittizie e che è sin qui costato l’attuale meno quindici in classifica, si arricchisce di ulteriori dettagli dopo la pubblicazione delle parole della dirigente bianconera. Dopo un interrogatorio fiume durato otto ore e tenutosi lo scorso 12 gennaio, il pm Mario Bendoni e il procuratore aggiunto Marco Gianoglio hanno avuto modo di approfondire – attraverso le testimonianze dei diretti interessati – il modus operandi della società presieduta sino allo scorso novembre da Andrea Agnelli. In uno stralcio delle dichiarazioni che la Marilungo ha rilasciato agli inquirenti, si legge: “Mi sono dimessa con e-mail e raccomandata il 25 novembre 2022. La decisione la stavo meditando, ma non era proprio nell’aria. A fronte dell’ultimo cda caotico, intenso e personalmente molto stressante, dopo una notte insonne, mi sentivo a disagio non essendo esperta. Il giorno precedente sia Andrea Agnelli che John Elkann, ci avevano comunicato a noi consiglieri indipendenti che Laurence Debroux e Suzanne Heywood avevano preannunciato a loro volta le dimissioni perché temevano di finire indagate. Questa notizia fa scattare il timing delle mie dimissioni e in serata, prima di andare a cena, mi lascio andare con un lungo pianto liberatorio”.
Le parole dell’ex Juventus Daniela Marilungo su Agnelli
Le dichiarazioni di Daniela Marilungo non agevolano la posizione di Andrea e Agnelli e dei vertici dirigenziali della Juventus. Entrata a far parte del CdA della Juventus nell’ottobre del 2015, l’ex dirigente rincara la dose e racconta le fasi dei giorni successivi alle dimissioni dello scorso 25 novembre: “Continuo a ricevere mail di convocazione e mi sono stati chiesti i contatti del mio avvocato, che mi diceva di non approvare questo bilancio, altrimenti sarei andata dritta verso le conseguenze che volevo evitare. Il presidente Andrea Agnelli voleva approvare il bilancio a tutti i costi, altrimenti si rischiava la mancata iscrizione al campionato o dei punti di penalizzazione in classifica”. La Marilungo ha poi aggiunto: “John Elkann aveva un atteggiamento più soft e collaborativo. Prima la deadline doveva essere a novembre poi venne fuori che si poteva fino a giugno 2023. Così la nostra preoccupazione aumenta, ci hanno più volte rappresentato come queste conseguenze sportive potessero impattare sulla continuità aziendale. Dalla Juventus non ho mai ricevuto le carte della Procura, sono venuta a saperlo a fine ottobre”.
La Juventus deposita il ricorso al Collegio di Garanzia del Coni
L’inchiesta Prisma, relativa al discorso plusvalenze operate dalla società nel corso dei mesi, cammina di pari passo con il caos legato alla manovra stipendi che ha coinvolto il club durante la pandemia. Così come per Cristiano Ronaldo, che intende procedere per vie legali alla luce del mancato mantenimento degli accordi previsti, ieri è stato ascoltato dalla Procura Federale anche Luca Ferrari, agente di Paulo Dybala: all’argentino spetterebbero ancora 3,7 milioni di euro. Nel frattempo, la Juventus ha depositato nella serata di oggi il ricorso al Collegio di Garanzia presso il Coni dopo i 15 punti di penalizzazione inflitti alla squadra da scontare nella stagione in corso per il caso plusvalenze. La difesa del club bianconero punta sui vizi di forma nell’iter processuale.