Il vettore low-cost europeo Wizz Air ha comunicato la decisione di sospendere i voli verso la Moldavia a causa delle preoccupazioni sulla sicurezza dello spazio aereo legate alla guerra in Ucraina, parlando di “rischio elevato”.

La decisione entrerà in vigore il prossimo 14 marzo ed è dovuta all’acuirsi delle tensioni in Moldavia, in seguito alle affermazioni sempre più insistenti di un possibile allargamento dell’aggressione russa. Le autorità moldave e ucraine hanno dichiarato che i missili russi lanciati dal Mar Nero hanno attraversato lo spazio aereo di Chisinau diverse volte nel corso della guerra, l’ultima il 10 febbraio scorso.

La sicurezza dei passeggeri e dell’equipaggio rimane la priorità numero uno di Wizz Air. A seguito dei recenti sviluppi in Moldavia e del rischio elevato, ma non imminente, nello spazio aereo del Paese, Wizz Air ha preso la difficile ma responsabile decisione di sospendere tutti i voli per Chisinau a partire dal 14 marzo

Estratto del comunicato di Wizz Air

Come si legge, non ci sono riferimenti diretti al conflitto da parte della compagna ungherese. Tutti i voli con destinazione Moldavia saranno riprogrammati per atterrare negli aeroporti della Romania, aumentando le rotte internazionali da Iasi (l’aeroporto rumeno più vicino al confine).

Il ministero delle Infrastrutture moldavo si è detto deluso dalla decisione assunta della compagnia aerea, affermando che i voli “che rispettano una serie di procedure possono essere effettuati in sicurezza.

Voli sospesi in Moldavia, ieri scontri a Chisinau: si teme il golpe

La notizia dei voli sospesi in Moldavia passa però in secondo piano a fronte di ciò che è avvenuto ieri a Chisinau. Un gruppo di manifestanti del partito filorusso Sor ha cercato di avvicinarsi con fare bellicoso al palazzo presidenziale, salvo venir respinto da un fitto cordone di poliziotti.

Durante le proteste sono state invocate le dimissioni del governo di Maia Sandu ed elezioni anticipate. Le tensioni sono poi aumentate, così come gli arresti. Il raduno di ieri ha raccolto dissidenti in arrivo da tutto il Paese (e presumibilmente anche dall’estero), sostenitori del “Movimento per il Popolo – Sor”. Al governo viene contestato non solo l’atteggiamento sempre più europeista quanto l’incapacità di tenere a freno la corsa dei prezzi, specialmente quelli dell’energia.

Il capo del Sor è già sottoposto a sanzioni da parte degli Stati Uniti, e sarebbe in esilio in Israele da dove gestirebbe a distanza il piano per rovesciare l’attuale presidenza.

Il presidente moldavo Maia Sandu ha accusato la Russia di utilizzare dei “sabotatori” interni per fomentare disordini durante un periodo di instabilità politica, successivo alla nomina del nuovo primo ministro, facendo eco agli analoghi avvertimenti del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Nella giornata di lunedì il Cremlino ha dichiarato di essere preoccupato per la situazione nell’autoproclamata repubblica separatista moldava filo-sovietica della Transnistria, affermando che l’Ucraina e l’Occidente potrebbero cercare di creare tensioni al suo interno. Tuttavia, si teme che la Russia possa inscenare un attacco “a bandiera falsa”, con militari travestiti da soldati ucraini, cambiando così la narrazione dei fatti. Cosa ancor più grave sarebbe invece l’ipotesi di un possibile colpo di stato per rovesciare il presidente moldavo pro-europeo Maia Sandu, la quale continua a fare pressing per l’ingresso del Paese nell’Ue.