L’Italia contro la direttiva Ue 2035. L’Italia dirà No alla proposta contro lo stop alla vendita di auto a motori termici dopo il 2035. La notizia arriva per voce dello stesso ministro per l’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin.
Decarbonizzazione sì, ma…
Alla riunione degli ambasciatori Ue l’Italia voterà no, quindi sulla normativa Ue 2035. Il motivo, secondo il ministro Pichetto Fratin – pur condividendo l’obiettivo della decarbonizzazione – l’Italia sostiene che i target ambientali vadano perseguiti attraverso “una transizione economicamente sostenibile e socialmente equa”, pianificata e guidata con grande attenzione, per evitare ripercussioni negative per il paese sia sotto l’aspetto occupazionale che produttivo.
Direttiva Ue 2035, non solo elettrico
La posizione ufficiale sulla direttiva Ue 2035 che verrà espressa dal nostro Paese evidenzierà come la scelta dell’elettrico non debba rappresentare, nella fase di transizione, l’unica via per arrivare a zero emissioni. Il successo delle auto elettriche dipenderà molto da come diventeranno accessibili a prezzi concorrenziali. Una razionale scelta di neutralità tecnologica a fronte di obiettivi ambientali condivisi deve consentire agli Stati membri di avvalersi di tutte le soluzioni per decarbonizzare il settore dei trasporti, tenendo conto delle diverse realtà nazionali, e con una più graduale pianificazione dei tempi. Il voto di domani, per suggellare l’approvazione definitiva votata dal Parlamento europeo il 14 febbraio scorso, è a maggioranza qualificata (55% degli Stati che rappresentano almeno il 65% della popolazione, ndr). La scelta dell’Italia non dovrebbe quindi avere effetti sull’approvazione finale del provvedimento.