Negli Stati Uniti lo sguardo è già volto alle elezioni Presidenziali del 2024. Joe Biden ha rotto gli indugi ed ha ribadito quanto va già dicendo ab inizio di mandato: l’attuale Presidente vuole correre per un secondo mandato. Rimane il nodo età: Biden è il Presidente più anziano della storia del paese e, qualora venisse rieletto, concluderebbe il suo mandato all’età di 85 anni. Tanti, per alcuni troppi. E questi alcuni non si annidano solamente nell’opposizione ma anche nel Partito Democratico. Ma la convinzione del presidente, lo stato di salute ottimale certificato dalle ultime visite mediche sostenute, l’incapacità del partito di trovare un nome alternativo, lo rendono ad oggi l’unico candidato possibile del fronte dem.

Presidenziali Usa 2024, il Partito Repubblicano verso Trump

Dall’altra parte, nel Partito Repubblicano, le cose non vanno diversamente. Nel senso che pure nel Gop si è orientati, ad oggi, per la scelta conservatrice. Non solo in termini di policy ma anche di – mancato – rinnovamento. È Donald Trump il favorito per correre alle presidenziali del 2024 dove, al momento, potrebbe rinnovarsi la sfida del 2020.

Secondo un sondaggio di Fox News riguardante le possibili primarie presidenziali del 2024, Donald Trump sta tenendo un vantaggio di quindici punti sul governatore della Florida, Ron DeSantis. Ad oggi l’unico profilo in grado di poter mettere in dubbio la nomina di Trump. Secondo un’indagine condotta dall’Emerson College l’ex presidente ha il 50% dei voti dei repubblicani, mentre DeSantis ha solo il 25%. A partire da domani, diverse fazioni del Partito conservatore si riuniranno nella convention repubblicana chiamata Cpac, ovvero Conservative Political Action Conference, che si svolgerà a Washington D.C. fino a domenica. Tuttavia, già prima dell’inizio del convegno, tutti dovranno fare i conti con la realtà politica che Trump sia molto più forte di quanto si pensasse. Nonostante l’esito disastroso delle midterm, la crescita dell’astro De Santis, lo scaricamento da parte di Fox News che è e rimane il principale medium comunicativo del Gop.

La convention potrebbe trasformarsi in un referendum su Donald Trump: sì o no ad una seconda occasione, contro Biden, nel 2024? Il sentore è che prevarrà la prima linea. Anche perché i fedelissimi faranno sentire il peso del Tycoon: da Ben Carson a Ted Cruz, da Lauren Boebert a Matt Gaetz, Marjorie Taylor Greene, Jim Jordan, Elise Stefanik. Sono attesi tutti i rappresentanti dell’ultradestra. L’inner circle di Trump sarà presente e compatto, inclusi il figlio Donald Jr. con la fidanzata, Kimberly Guilfoyle, quella di “The best is yet to come!” (il meglio deve ancora venire) pronunciato alla convention repubblicana del 2020.

C’è chi dice (timidamente) no

Il meglio, per la base repubblicana, è rappresentato ancora da Donald Trump. Questo non vuol dire che non ci siano voci contrarie. Ma sono poche e deboli. Il senatore e leader di minoranza Mitch McConnell, ad esempio, ha continuato ad accusare Trump di aver compromesso la vittoria dei Repubblicani alle elezioni di midterm.

Il no vale anche Nikki Haley che sta cercando di mettere in dubbio la candidatura di Trump imponendo la sua. Idem per quanco concerne Ron De Santis. Ma nessuno dei due, al momento, ha apertamente sfidato Trump. La prima si è limitata a sollevare il tema politico relativo all’età suggerendo l’introduzione di un test propedeutico alla candidatura per tutti i candidati over 75 (la soglia non è casuale, ma impostata per includere tanto Biden quanto Trump); il secondo, invece, è caduto in un silenzio assoluto nonostante sia riconosciuto, diffusamente, come l’unica vera alternativa a Trump. Addirittura, riferisce l’AGI, il governatore della Florida potrebbe non essere presente alla convention.

Le opposizioni a Trump appaiono timide. Nessuno di loro, al momento, ha avuto il coraggio di rilasciare una chiara e netta dichiarazione di sfida alla leadership del partito. Evidentemente l’ex Presidente è considerato ancora toppo forte e sfidarlo pubblicamente appare rischioso. Fattori che potrebbero rendere Trump, senza troppi fronzoli, il candidato repubblicano alle presidenziali del 2024.