Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è stato sentito oggi in audizione alla commissione Affari costituzionali sulle linee programmatiche del dicastero in materia di migranti, dopo la tragedia del naufragio avvenuto sabato al largo delle coste crotonesi di Cutro e costato 64 vittime, di cui 14 bambini.

Sono giorni decisamente caldi per il titolare del Viminale, le cui ultime dichiarazioni hanno infiammato la polemica politica. Sempre durante l’informativa, il ministro ha chiarito che il suo intento era di “far capire che deve essere la macchina dei soccorsi, tramite i corridoi umanitari, a raggiungere l’imbarcazione e a trasportarla in salvo”. Intanto continuano ad arrivare aggiornamenti sull’inchiesta condotta dalla Procura di Crotone circa la dinamica dei fatti. Piantedosi ha asserito di non volersi sottrarre alle indagini, difendendo con vigore l’operato dei soccorritori. Ma spunta qualche malumore interno alla maggioranza.

Piantedosi accelera sui migranti: sì a corridoi umanitari europei

L’obiettivo è cercare di capire se la procedura di salvataggio del barcone abbia presentato o meno delle anomalie. Questo l’imperativo della macchina giuridica chiamata a far luce sul naufragio di migranti di Cutro, su cui Piantedosi tira dritto guardando agli interventi da fare nell’immediato futuro.

Non ho motivi di ritenere che ci siano stati errori o sottovalutazioni perché conosco come operano i nostri soccorritori

Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno

Secondo le informazioni diffuse, il barchino viene intercettato prima dell’alba da un velivolo Frontex, la Guardia Costiera europea, e invia la segnalazione alla Guardia di Finanza e alla Centrale operativa della Guardia Costiera di Roma. In quel momento, non ci sono avvisaglie del disastro che si compirà qualche ora dopo.

Qui però qualcosa va storto, perché la Guardia Costiera sostiene di non aver mai ricevuto tale informazione, e di essere stata contattata direttamente dai Carabinieri una volta che la tragedia si è ormai concretizzata. La mancata segnalazione fa presagire delle problematiche riguardanti i dispositivi Sar, che agganciano le frequenze radio al satellite per ricevere le segnalazioni di pericolo, mentre il coordinamento della Guardia Costiera organizza le attività di ricerca in marea dispiegando sommozzatori, polizia e vigili del fuoco.

In audizione, il ministro Piantedosi ha poi aggiunto di avere l’intenzione “di definire interventi di natura normativa sui temi dei rimpatri, dei sistemi di accoglienza, della protezione internazionale e dei procedimenti per l’ingresso regolare degli stranieri”. Secondo il giudizio del funzionario campano bisogna fare anche di più sui corridoi umanitari.

Altri argomenti in agenda sono il coinvolgimento di entità private in operazioni di search and rescue (Sar), che sarà approfondito a livello europeo.