Carenza medici: secondo lo studio Anaao-Assomed, sempre più medici abbandonano il Servizio Sanitario Nazionale e scelgono di indirizzarsi verso il privato o di emigrare all’estero. A rischio interi settori ospedalieri. I risultati dello studio e il commento di Stefano Bandecchi, coordinatore nazionale di Alternativa Popolare
Carenza medici di urgenza-emergenza sempre più preoccupante: la denuncia del sindacato
Tra il 2021 e il 2022 quasi 6.000 medici hanno abbandonato i percorsi di specializzazione. Preoccupa l’allarme lanciato dal sindacato Anaao-Assomed, il quale avverte: se non ci sarà un’inversione di rotta, in pochi anni alcuni settori ospedalieri (i pronto soccorso in primis) saranno completamente scoperti.
Lo studio promosso dal sindacato indaga le scelte di specializzazione dei futuri medici in formazione e fa emergere come ci sia la pressoché completa adesione dei futuri medici alle scuole di specialità che hanno come fine l’impiego nelle attività private o ambulatoriali. Ciò che invece manca gravemente, invece, sono le specializzazioni il cui fine è l’attività ospedaliera e pubblica che vengono abbandonate o, semplicemente, neanche prese in considerazione.
In altre parole, questo significa che specialmente nei settori gravati da “maggiori oneri e minori onori” i concorsi banditi vengono disertati. Quando questo non accade, i contratti vengono assegnati ma presto scartati perché il medico partecipa a un successivo concorso scegliendo una nuova specializzazione. Per capire l’entità del fenomeno, basti considerare che nel settore della medicina di urgenza il 61% dei contratti statali non sono stati assegnati o sono stati abbandonati. Se questa tendenza non sarà invertita, interi settori ospedalieri si troveranno, in futuro, scoperti.
Lo studio di Anaao-Assomed delinea una tendenza omogenea su tutto il territorio nazionale, dove uno specializzando su cinque non viene assegnato o abbandona il percorso. Il risultato è una distribuzione delle specializzazioni completamente alterata che si riflette sulla già disomogenea erogazione dei servizi del nostro Servizio Sanitario Nazionale.
A soffrire maggiormente della carenza dei medici sono proprio tutti quei settori che sono stati in prima linea nella lotta al Covid-19, come appunto la medicina di urgenza. Percentuali ancora più allarmanti riguardano la microbiologia (-78%) e la patologia e la biochimica clinica (-70%). Totale adesione, invece, per i contratti di specializzazione di Chirurgia plastica e ricostruttiva, Oftalmologia e Malattie dell’apparato cardiovascolare. Evidente come lo scenario descritto denoti un grande malessere nella classe medica italiana, i cui membri scelgono spesso di dedicarsi all’attività privata o, in alternativa, di emigrare all’estero.
Bandecchi, Alternativa Popolare: il Governo trovi una soluzione: occorre una riforma del Sistema sanitario
Stefano Bandecchi, coordinatore nazionale di Alternativa Popolare, si allinea alle preoccupazioni lanciate dal sindacato, chiedendo al Governo di intervenire prima che sia troppo tardi. Queste le sue parole:
L’Italia ha sempre più carenza di medici e lo studio del sindacato Anaao-Assomed lo conferma, destando preoccupazione. Sono infatti 5.724 i giovani medici che tra il 2021 e 2022 hanno abbandonato il corso di medicina, chi per trasferirsi all’estero, chi per cambiare percorso di studi; per non parlare di chi, una volta formato nelle nostre università, si dirige in altri paesi. Passano gli anni e, se continuerà così, l’Italia rimarrà senza medici, soprattutto in alcuni campi. Un fenomeno che preoccupa e che non fa distinzioni tra nord e sud d’Italia; i medici hanno mostrato frustrazione e malcontento in egual misura in tutta la penisola per le condizioni del sistema sanitario pubblico.
Per Bandecchi l’allarme del sindacato:
non può e non deve rimanere inascoltato. È dovere delle Istituzioni, della politica in primis, occuparsi della categoria dei medici in maniera concreta, sia del trattamento economico che degli orari, come anche della loro carriera. È necessario fare una nuova programmazione dei corsi di medicina e rivedere in maniera corretta amate il sistema del numero chiuso, se non, addirittura, toglierlo; dopodiché bisognerà intervenire sugli stipendi dei medici e portarli agli standard europei, di gran lunga più alti. Non possiamo permettere che le grandi professionalità italiane decidano di lavorare all’estero, o peggio ancora, scelgano di operare solo nel privato: occorre rivedere l’intero sistema sanitario nazionale nell’interesse primario dei cittadini-pazienti che risentono delle carenze e delle frustrazioni del personale medico.