Indagato Nasser Al Khelaifi da tre tribunali investigativi di Parigi per rapimento e tortura. Le accuse arrivano da parte dell’imprenditore franco-algerino Tayeb Benabderrahmane che ha denunciato il tutto nel 2020. In attesa del corso delle indagini, se i documenti e le informazioni dovessero essere confermate la reputazione del presidente del fondo sovrano Qatar Investment Authority, numero uno del Paris Saint Germain e presidente dell’ECA, potrebbe davvero mettersi male. La notizia è stata pubblicata in Francia da L’Equipe.

Come riporta il quotidiano transalpino, il lobbysta Tayeb Benabderrahmane ha presentato una denuncia di parte civile, per la quale la legge francese gli ha consentito di avviare un’indagine giudiziaria sui reati di tortura e rapimento che denuncia. Il franco-algerino denuncia che nel 2020 è stato sequestrato e torturato per mesi in Qatar ed è stato rilasciato solo dopo aver firmato un accordo di riservatezza che impedirebbe che emergessero documenti compromettenti ai danni di Al-Khelaifi.

Secondo l’accusa, le informazioni possedute da Benabderrahmane sarebbero memorizzate su un telefono cellulare appartenente ad Al-Khelaifi, con possibili legami quindi all’assegnazione della Coppa del Mondo 2022 al Qatar o addirittura all’assegnazione della televisione diritti per il Medio Oriente per i Mondiali 2026 e 2030 a BeIN Media. Il qatariota in passato è già stato indagato, e in seguito assolto, per la sua relazione con Jerome Vackle, ex segretario generale della FIFA. Entrambi erano sospettati di aver negoziato i diritti alle spalle della FIFA. “Siamo molto felici che la denuncia di questa vicenda sia finalmente oggetto di un’indagine da parte della giustizia francese” hanno commentato ai microfoni de L’Equipe, i legali di Benabderrahmane, Maîtres Romain Ruiz e Gabriel Vejnar.

Indagato Nasser Al Khelaifi. L’impero del qatariota

È l’attuale presidente e amministratore delegato di beIN Media Group, il presidente del fondo sovrano Qatar Investment Authority, presidente della Federazione Qatariota di Tennis e vicepresidente della Federazione Asiatica di Tennis (ATF), dal 2006 è stato il direttore di Al Jazeera Sports oltre ad essere l’attuale presidente del Paris Saint-Germain militante nella Ligue 1, e del FC Miami City club di calcio con sede a Miami in Florida che milita nel campionato della PDL/USL americana.

Sotto la sua guida il fondo sovrano ha investito miliardi in imprese britanniche e non solo. Possiede grandi quote di Barclays, Sainsbury’s, Harrods, Volkswagen, Walt Disney, Heathrow Airport, Siemens e Royal Dutch Shell; possiede inoltre una quota del famoso Shard London Bridge.

Tramite il fondo sovrano, con un patrimonio da più di 60 miliardi di dollari, è proprietario anche della squadra di calcio del PSG, del piano di sviluppo Porta Nuova, dello storico Hotel Gallia a Milano, di molti complessi alberghieri turistici della Costa Smeralda in Sardegna e dell’ex ospedale San Raffaele di Olbia. Nel novembre 2013 è stato nominato Ministro senza portafoglio dal nuovo emiro Tamim bin Hamad al-Thani.

Nel 2011, dopo l’acquisto della maggioranza del Paris Saint-Germain da parte della Qatar Investment Authority, Nasser Al-Khelaïfi viene nominato presidente del club. Al-Khelaïfi presenta un piano quinquennale con lo scopo di portare la squadra di Parigi in cima alla Francia e ai vertici internazionali del calcio. Negli anni successivi, sotto la sua presidenza, il club parigino conquista otto campionati francesi, sei Coppe di Francia, sei Coppe di Lega francesi, e nove Supercoppe francesi, oltre a raggiungere, per la prima volta nella storia del club, la finale della UEFA Champions League nel 2019-20.

Il 20 aprile 2021 viene confermato nel Comitato Esecutivo dell’UEFA, insieme a Rummenigge e in quota ECA, dopo essersi detto contrario al progetto di una Superlega calcistica europea; il giorno seguente viene eletto presidente dell’ECA al posto del dimissionario Andrea Agnelli.