Alice Neri news. La donna trovata morta e carbonizzata aveva espresso preoccupazione per le continue lettere d’amore che riceveva da parte di un collega. Gli inquirenti hanno trovato tra i reperti sequestrati nell’abitazione della donna almeno tre lettere a lei indirizzate da parte dello stesso collega. Nell’armadietto del lavoro è stata ritrovata anche una foto che li ritraeva insieme, una catenina che lui le aveva recentemente regalato e un rotolo di carta gommata con la scritta ‘Ti voglio bene’. Il passaggio di una lettera ha attirato l’attenzione degli inquirenti: “Un giorno smetterò di controllare il tuo ultimo accesso, smetterò di pensarti nel cuore della notte. Smetterò di sussurrare ogni volta che sento il tuo nome e di aspettare un tuo messaggio o di avere flash di noi due insieme, cercando di non guardare la tua foto per ricordarmi i lineamenti del tuo viso”. L’uomo non è stato ancora iscritto nel registro degli indagati anche se alcune sue recenti ammissioni hanno alimentato dei sospetti su di lui. Il principale sospettato rimane però Mohamed Gaaloul, il 29enne con il quale la giovane avrebbe avuto un appuntamento dopo l’aperitivo con l’amico sardo.
Alice Neri news, i sospetti sul collega
Nelle lettere indirizzate ad Alice l’uomo scriveva di essere un innamorato che “avrebbe smesso di cercare l’amata nel cuore della notte”. La donna avrebbe rivelato alle amiche di essere preoccupata per l’insistenza di quel collega che esprimeva nei suoi confronti un sentimento non corrisposto. Nelle scorse ore il collega di Alice ha dichiarato di aver cancellato i messaggi nella chat che intratteneva con la 32enne. Al Resto del Carlino, l’uomo ha anche svelato di aver cancellato il numero della collega: “L’ultimo messaggio di Alice? Non ce l’ho registrato. Non ho più la chat di Alice. L’ho cancellata. Perché avrei dovuto tenerla? Mi disse in pausa pranzo che si doveva vedere con questo collega del lavoro. Stop”. Stando al racconto dell’uomo, Alice Neri lo avrebbe contattato con un profilo Facebook falso nel luglio 2022. La vittima si era presentata come Dany usando il nome di un collega arrivato da poco in azienda. La 32enne aveva aperto più profili Facebook. Proprio il giorno della scomparsa, Alice si sarebbe confidata con lui raccontandogli che avrebbe dovuto incontrare un ex collega: “Lei, il giorno in cui è scomparsa mi ha detto che dopo il lavoro doveva incontrare un ex collega di un’azienda di verniciatura. Io ero il suo amico, l’amico della fabbrica. Parlavamo tanto, si sfogava con me”. Ad alimentare ancora di più i sospetti un post che l’uomo avrebbe condiviso e poi rimosso da Facebook il giorno in cu Alice Neri fu trovata carbonizzata. Il collega aveva scritto: “Forte come la morte è l’amore”. Lo stesso collega il pomeriggio in cui Alice si incontrò con un suo amico passò allo Smart Cafè di Concordia. Dopo aver notato che la 32enne era in compagnia di questo uomo decise di allontanarsi dal locale.
L’incidente probatorio
Il 6 marzo si svolgerà l’udienza dell’incidente probatorio per l’omicidio di Alice Neri. In aula verranno ascoltati tre amici di Mohamed Gaaloul che dovranno rispondere ad alcune domande sulla visita del marocchino nella mattinata del 18 novembre presso la loro abitazione con i vestiti sporchi di olio. L’accusa ritiene che quelle tracce sarebbero compatibili con il fatto di aver appiccato il fuoco all’auto della donna per cancellare le prove e distruggere il cadavere. Nei giorni scorsi la Procura ha depositato nuovi atti che riguarderebbero intercettazioni ambientali registrate nella caserma dei carabinieri di alcuni testimoni. L’avvocato di Gaaloul, Roberto Ghini, le ha acquisite, chiesto del tempo per sbobinarle e trascriverle e approntare il controinterrogatorio dei tre testimoni.