Pasticcio sulla norma di cancellazione RdC, l’intenzione del governo favoreggia i “furbetti”. La mossa per eliminare il Reddito di cittadinanza si trasforma nella salvezza per tanti. Il messaggio di impunibilità libera dalle condanne penali.
Non è uno scherzo, purtroppo, i furbetti anziché subire la punizione per percezione indebita del sussidio ai danni dello Stato, rischiano di salvarsi godendo di più mensilità rispetto agli altri. All’apparenza forse non c’è ambito di applicazione dello sbaglio legislativo.
Furbetti RdC salvati da un colpo di fortuna
Nella legge di Bilancio 2023 sono contenute le nuove regole normative per il Reddito di cittadinanza 2023. In particolare, nel piano riorganizzativo della misura avallato dal governo Meloni, esiste l’abrogazione del sussidio. Si tratta di una norma contenuta nella prima parte del decreto Legge n. 4/2019.
La Meloni ha scelto volutamente di portare avanti il programma elettorale, promuovendo la cancellazione dell’ammortizzatore sociale, senza cambiare idea. La tensione con i fruitori del sussidio di Stato non ha influito sulla scelta governativa.
Tuttavia, il punto di vista cambia drasticamente rendendo liberi i cittadini “furbetti”. Il pasticcio è contenuto nell’articolo 7 delle prime 13 disposizioni del decreto innanzi indicato. Nello specifico, la norma indica l’abolizione del RdC, ma anche del reato di percezione indebita del sussidio di Stato e le conseguenze delle azioni, ovvero l’applicazione delle sanzioni.
Volendo essere precisi possiamo dire che, salvo ulteriori correttivi, viene cancellata l’appropriazione indebita dell’ammortizzatore sociale e non c’è ambito di applicazione della norma come reato.
Cosa rischiano i furbetti del Reddito di cittadinanza?
L’espressione del testo ha una matrice liberatoria, non permette l’applicazione delle condanne penali per “chi ha truffato lo Stato italiano”, questo è il grido accusatorio e provocatorio del Pd.
L’articolo 7 della normativa sull’ammortizzatore sociale, serviva a punire coloro che abusavano del diritto al sussidio, prevedendo l’applicazione di una condanna penale nella misura da 2 a 6 anni per falsa dichiarazione. La legge puniva con la reclusione da 1 a 3 anni per omessa dichiarazione reddituale e patrimoniale.
Una modifica che lascia impuniti tutti, infatti, l’abrogazione di un reato penale contiene la natura retroattiva della norma. Una condizione che favorisce l’imputato, che porta alla revoca delle condanne già pronunciate.
Un’occasione unica per i furbetti, in questo modo, si attiva l’impunibilità e la revoca della restituzione delle somme percepite indebitamente.
In altre parole, chi è stato condannato rischia di non essere punito, ma soprattutto, si tratta di uno scivolone che si trascina diversi effetti collaterali.
Nonostante, siamo a più della metà del percorso delle sette mensilità previste per il 2023, considerando l’assenza di norme punitive, è lecito chiedersi quanti sotterfugi rischiano di innescarsi sapendo dell’impunità della norma.
L’abolitio criminis: cos’è e perché viene tirata in ballo dal Pd?
Il Partito democratico ha presentato un’interrogazione a risposta scritta rivolta al ministro Nordio, sottoscritta da 11 deputati, di cui è presente anche a firma anche da Debora Serracchiani, capogruppo alla Camera, come riporta Money.it.
Viene recriminato “l’abolitio criminis” in contrapposizione alla linea promossa dal Governo Meloni. D’altra parte, l’abolizione del Reddito di cittadinanza, la condanna ai furbetti con aggancio alle azioni criminale e mafiosi arriva proprio dal Governo Meloni. Ma, nello stesso tempo, c’è la norma che rischia di esonerare tutti i truffaldini dalla restituzione delle somme percepite indebitamente.
Vediamo cosa significa l’abolitio criminis nella legislatura e come può cambiare il loro punto di vista dei cittadini.
In teoria, si tratta dell’abrogazione di un reato, contemplata dalla Costituzione italiana come la presenza di una norma particolarmente favorevole all’imputato. In quanto, l’abolitio criminis, ovvero abrogazione di una fattispecie di reato che sarà agevole. Ci si auspica, un intervento correttivo del governo italiano per il ripristino della normava anti furbetti.