Pensione anticipata per i disoccupati over 60, quando è possibile? Le misure assistenziali non servono a chi perde il lavoro a 60 anni, alquanto problematico far accettare un sussidio a chi resta senza lavoro. È altrettanto difficile per gli over 60 collocarsi nel mondo del lavoro. L’alternativa possibile potrebbe essere la pensione anticipata.

Il lavoratore over 60 che perde il lavoro non ha molte scelte, la crisi occupazionale stringe i giovani e non consente margine di ingresso per gli over.

Fortunatamente, non tutti i requisiti per le prestazioni economiche sono diventati stringenti, esistono almeno due scelte previdenziali possibili.

Pensione anticipata per i disoccupati over 60

Sicuramente il 2022 non è stato l’anno ideale sia sul fronte previdenziale che della crisi economica e industriale. È mancata l’introduzione della Riforma pensioni, ma nel complesso sono stati apportati diversi correttivi alla pensione anticipata. Ad oggi, i lavoratori possono ritirarsi dal lavoro con 41 anni di contributi e 62 anni di età.

Sicuramente, si tratta di un’anzianità contributiva importante, per cui resta da vagliare anche altre alternative.

L’anticipo pensionistico Ape sociale contiene dei requisiti più flessibili, almeno sotto il profilo contributivo. Infatti, per i disoccupati vengono richiesti almeno 30 anni di versamenti e 63 anni di età. L’indennità serve per arrivare alla pensione e non è reversibile. A ogni modo, il beneficiario riceve un assegno fino a 1.500 euro, senza rivalutazioni e per 12 mensilità.

Le lavoratrici disoccupate possono richiedere la pensione anticipata

La pensione Opzione donna, è rimasta svantaggiosa per le donne, nessuna buona notizia per il 2023. La soluzione prevede il pensionamento anticipato a fronte del raggiungimento dei 60 anni e 35 anni di contributi, se maturati entro il 31 dicembre 2022. E, così, in tante hanno dovuto dire addio all’unico strumento che permetteva di anticipare l’uscita a 58 anni, anche se, con un assegno super ridotto per l’effetto del sistema contributivo.

A ogni modo, è ancora possibile, anticipare l’uscita a 58 e 59 anni, ma si tratta di una possibilità riservata alle genitrici. Solo in questo caso, il requisito anagrafico viene portato in riduzione fino a un massimo di due punti, grazie al secondo figlio. Una condizione che permette di andare in pensione a 58 anni.

Oltretutto, per ottenere la pensione anticipata Opzione donna, occorre rientrare nelle categorie fragili, come ad esempio, invalidità nella misura dal 74 per cento, rientrare nella categoria caregiver o lavoratrici di aziende in crisi.

Ape sociale e disoccupati: regole sul licenziamento

L’Anticipo pensionistico sociale, più conosciuto come APE Sociale, è stato istituito dallarticolo 1, della legge 232/2016. I beneficiari ottengono un sussidio economico fino alla pensione di vecchiaia ordinaria.  

L’anticipo pensionistico Ape sociale, è una prestazione economica introdotta a salvaguardia delle categorie fragili. Per questo, i lavoratori che risultano in stato di disoccupazione o licenziati per giusta causa, individuale, disciplinari o scadenza contratto e così via, possono abbracciare una forma di sussidio temporaneo fino alla pensione.

E, comunque, i requisiti per i disoccupati rispecchiano in pieno il quadro dell’indennità Naspi. A dire il vero, fino al 2021 i lavoratori dovevano aver consumato i 3 mesi dell’indennità di sostegno al reddito prima di poter richiedere l’anticipo pensionistico Ape sociale. Ad oggi, quest’ultima postilla non esiste più, eliminata dal 2022.

A ogni modo, esistono dei requisiti da rispettare, quali appunto la presenza di un’età anagrafica pari a 63 anni e un’anzianità contributiva di almeno 30 anni.

Ricordiamo che l’Anticipo pensionistico non dura per sempre, ma bensì, ha un inizio e una fine. Infatti, inizia a decorrere dal mese successivo a quello di presentazione della richiesta e termina quando il beneficiario ha maturato i requisiti per la pensione ordinaria.

Per le lavoratrici è previsto un taglio dei requisiti contributivi fino a un massimo di 2 anni, ovvero 12 mesi per ciascun figlio entro 2 anni.