Ora tutti vogliono i voti del Pd. La vittoria di Elly Schlein, che è diventata la nuova segretaria del Partito Democratico, potrebbe ben presto scompaginare i rapporti di forza tra i partiti così come innescare effetti domino importanti in termini elettoralistici. È quello che pensano alcune forze partitiche e di maggioranza e di opposizione. Partiamo dal piano interno tutto dem: potrebbe ben presto realizzarsi quello che molti andavano dicendo fin dall’inizio del nuovo percorso costituente. In poche parole: la radicalizzazione del Pd, portato a sinistra da Elly Schlein, potrebbe mettere alcune anime del partito nelle condizioni di lasciare. Difficile quanto di vero ci sia in questa ipotesi, ma qualcosa sta accadendo. Beppe Fioroni, tra i padri fondatori del Pd, ha annunciato oggi le dimissioni dal partito:
È un Partito democratico distinto e distante da quello che avevamo fondato che metteva insieme culture politiche diverse dalla sinistra al centro, con i cattolici democratici, i popolari e la Margherita. Oggi legittimamente diventa un partito di sinistra che nulla a che fare con la nostra storia, con i nostri valori e la nostra tradizione.
C’è chi è pronto a giurare che l’addio di Fioroni non sarà un caso isolato. Bensì la punta dell’iceberg che riguarda il malcontento dell’area centrista, cattolico popolare e cattolico sociale che per molto tempo si è impegnata in quel partito. La domanda, quindi, è: il Pd di Schlein vedrà la messa in fuga di quelle componenti centriste e cattoliche che contribuirono, nel 2007, a fondare il partito di via Nazzareno? La neosegretaria, che nel frattempo ha annunciato una fase di tesseramento volta a portare nel partito quelle anime non iscritte che l’hanno aiutata a vincere le primarie, dovrà stare attenta ad evitare questo presunto fuggi fuggi.
Terzo Polo e Forza Italia vogliono scippare gli elettori del Pd
Il Pd si sposta a sinistra lasciando indietro i centristi. E questo potrebbe aprire spazi nuovi nel mondo di centro che potrebbe presto allargarsi. È questa una delle ipotesi maggiormente in voga all’indomani della vittoria di Elly Schlein alla primarie del Pd. Un’ipotesi che non si limita ad essere una mera ricostruzione giornalistica o la sintesi di qualche retroscena. Si tratta di una pista, un po’ invocata un po’ auspicata, degli altri partiti. Di quelli che si posizionano al centro del continuum destra/sinistra.
Il primo a parlarne fu Matteo Renzi che, già in tempi non sospetti, profetizzò una grande spaccatura nel Pd qualora avesse vinto Elly Schlein: “Mezzo partito verrebbe da noi (Terzo Polo, ndr)”. Ne ha parlato smaccatamente Maria Elena Boschi (Italia Viva) nelle ore immediatamente successive alla vittoria di Schlein: “Penso che da domani nella politica italiana cambieranno molte cose. Si apre una stagione molto interessante per i riformisti”. È uscito allo scoperto pure Carlo Calenda: “Dopo l’elezione di Schlein il campo è ben definito: PD/5S su posizioni populiste radicali; FDI guida la destra; il Terzo Polo che rappresenta riformisti, liberal democratici e popolari. Domani partirà un cantiere aperto e inclusivo per arrivare a un partito unico. Porte aperte”. L’intenzione del leader del Terzo Polo è chiara: accelerare sulla formazione di un partito, connubio di Azione ed Italia Viva, in grado di radicalizzarsi nei territori e di diventare un vero collettore dell’elettorato di centro e riformista. Ma non c’è solamente il Terzo Polo a guardare con interesse al rimescolamento di casa dem. Anche Antonio Tajani, ospite oggi del Tg4, ha fiutato la finestra di opportunità dicendo che chi si sentirà tradito dallo slittamento a sinistra del Pd: “Guarderà con interesse al centro. Anche Forza Italia potrà essere presa in considerazione”.
Insomma, l’inaspettata vittoria di Schlein apre a situazioni politiche nuove e prima impensabili. Ed ora i partiti liberali di centro sembrano ambire, davvero, a fare razzia di voti in casa Pd.