BAMBINO TRAPIANTO POLMONE DIMESSO – Bergamo, dimesso il bambino di cinque anni che aveva ricevuto il polmone dal padre. Il piccolo aveva ricevuto la diagnosi di una patologia del sangue. Per lui due anni di trasfusioni, dopodiché, nel giugno 2021 ha avuto bisogno di un trapianto di midollo, ma è andato incontro a una grave complicanza, rischiando di non riuscire più a respirare in modo autonomo. Il padre lo ha salvato donandogli un polmone.

Bambino trapianto polmone dimesso dall’Ospedale Papa Giovanni XXII di Bergamo

La storia ha avuto un lieto fine, il bimbo di cinque anni è tornato infatti a respirare grazie al papà. Oggi è passato poco più di un mese dall’intervento, il piccolo sta bene ed è stato dimesso dall’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove aveva subito un trapianto di polmone, donatogli da suo papà il 17 gennaio 2023.

Il piccolino era arrivato con la madre in Italia, nel 2018, e pochi mesi dopo erano stati raggiunti dal padre. L’anno seguente al loro arrivo in Italia, i genitori del piccino portarono il figlio all’ospedale Meyer di Firenze per alcuni segnali di malessere, tra cui la febbre che rimaneva molto alta.

Fatta gli esami, è arrivata la diagnosi di talassemia o anemia mediterranea: una patologia del sangue. Da lì due anni di trasfusioni di sangue periodiche, l’11 giugno 2021 si era reso necessario un trapianto di midollo. Questo ebbe buon esito, ma proprio tale donazione del midollo del padre, con conseguente trasferimento del sistema immunitario del genitore sul figlio, genera la cosiddetta malattia da trapianto contro l’ospite (Graft versus Host Disease, GvHD), una grave complicanza che si riscontra nei pazienti sottoposti a trapianto allogenico. Questa malattia, cui si somma l’effetto dei farmaci utilizzati per il trapianto, danneggia i polmoni al punto che il bambino rischia di perdere completamente la capacità di respirare in modo autonomo. L’unica speranza è un trapianto di polmoni.

Ed è proprio questo che è accaduto. Nell’autunno del 2022, gli specialisti dell’ospedale Meyer di Firenze, dove era stato portato inizialmente il bambino, contattano il Papa Giovanni XXIII di Bergamo per valutare ed eventualmente inserirlo in lista per il trapianto di polmone.

Con il trapianto è stato eliminato il rischio di rigetto

Il 1 dicembre 2022 la famiglia del piccolo arriva a Bergamo, all’ospedale Papa Giovanni XIII per eseguire tutti gli accertamenti del caso, in preparazione del trapianto polmonare. Ricoverato nel reparto di Pediatria, il bambino si presenta in buone condizioni, ma necessita di assistenza respiratoria. I medici fanno conoscere ai genitori dell’enorme vantaggio rappresentato da un trapianto organo donato dal padre, che ha già donato il midollo, e quindi trasferito la sua immunità al figlio. Questo avrebbe eliminato il rischio di rigetto. Al Papa Giovanni questa strategia era statagià adottata per il trapianto di fegato, ma non per il polmone. Tale intervento è stato praticato per la prima volta in Italia, e aveva pochissimi precedenti in Europa. Questo per via della grande difficoltà tecnica e della rarità della situazione.

I genitori del piccolo si sono resi pronti fin da subito per fare tutto il necessario per salvare il proprio figlio. Il trapianto è stato eseguito martedì 17 gennaio 2023 in due sale chirurgiche adiacenti, che hanno lavorato in parallelo. L’intervento è stato guidato e coordinato da Michele Colledan, che ha effettuato il trapianto sul bambino, mentre Alessandro Lucianetti, Direttore della Chirurgia generale 1 – addominale toracica, ha eseguito il prelievo del lobo polmonare destro dal padre donatore. Di seguito, il ricovero del bambino per due settimane nella Terapia Intensiva Pediatrica. Una volta arrivato in rianimazione era ancora attaccato al sistema di circolazione extracorporea ECMO (ExtraCorporealMembraneOxygenation) utilizzato per l’operazione. La ECMO viene mantenuta per quattro giorni fino alla ripresa di una buona funzione polmonare.