Il centrodestra, com’è giusto che sia, riconosce la vittoria di Elly Schlein. La Neosegretaria del Pd ha incassato gli auguri ed i complimenti di tutti i leader che compongono il governo. La prima ad intervenire è stata quella che molti considerano la sua nemesi, Giorgia Meloni. La Premier si è complimentata con il Pd “per la mobilitazione dei suoi elettori” e ha auspicato che “l’elezione di una giovane donna alla guida del partito possa aiutare la sinistra a guardare avanti e non indietro”. Le ha fatto eco Matteo Salvini: “Confido – ha commentato il Vicepremier Ministro delle Infrastrutture – che da domani a sinistra ci siano finalmente rispetto e riconoscimento del valore democratico del voto popolare”. E non è stato da meno Silvio Berlusconi: “consapevole delle differenze di visione che ci separano, ma mi auguro – ha osservato – che il confronto, pur tra politici avversari, sia corretto, costruttivo, rispettoso, orientato al bene del Paese”.

Dietro i complimenti e gli auguri si celano molti interrogativi. Il centrodestra inizia a ragionare ed a chiedersi cosa aspettarsi con questo cambio così netto in capo al Pd. È in corso, in sostanza, un dibattito su cosa succederà sul dopo-Letta. E nel governo. Secondo una fonte dell’AGI – componente dell’esecutivo – ci sono dubbi sul fatto che che possa esserci un’alleanza strutturale tra il nuovo Pd e il Movimento 5 stelle ma il rischio – sottolinea la stessa fonte – è che ci possa essere una convergenza su alcuni temi e sul modo di fare opposizione in Parlamento. Nell’esecutivo c’è un timore ben preciso: che possa venire meno il sostegno a Kiev fornito in maniera netta dall’ex segretario del Nazareno. Un interrogativo che rimbalza anche tra le file dem: “Non mi piace il silenzio sulla guerra in Ucraina – ha affermato Rosy Bindi – sarò molto attenta su questo tema. Dovrebbe dire parole chiare a riguardo, in gioco c’è un nuovo assetto mondiale”.

Il governo a Schlein: “Su Ucraina non ci siano dubbi”

“Sull’Ucraina – spiega una fonte autorevole del governo – non ci possono essere tentennamenti né ambiguità. Deve esserci un appoggio senza se e senza ma”. Questa – scrive l’AGI – la linea che il governo ha impresso e che auspica possa essere sottoscritta da Elly Schlein. Il Capogruppo alla Camera Tommaso Foti ha detto all’AGI: “Sulla questione della guerra in Ucraina Schlein deve essere subito chiara”. È la stessa Giorgia Meloni ad incalzare, sul tema, la Neosegretaria. Lo farà – secondo le anticipazioni emerse – questa sera quando sarà ospite di Bruno Vespa.

Cosa si dice

La vittoria di Schlein ha sorpreso molti, è innegabile. E lo si evince anche da alcune dicerie che si annidano nei gruppi politici da destra a sinistra. Il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, commenta: “Sembra sia scattata l’occupazione dell’istituto scolastico, qualcosa come l’occupazione studentesca”.

Nei giorni scorsi in Fratelli d’Italia circolava un certo apprezzamento per l’ammissione del presidente dell’Emilia-Romagna Bonaccini sulle capacità della Meloni. Come se si potesse aprire un dialogo con il Pd. Ma la nomina di Schlein stronca un po’ l’audace piano. Ed è la Neosegretaria a promettere guerra: “Saremo un bel problema per la Meloni”. Sempre Foti, però, osserva: “Se la Schlein pensa di mettere il centrodestra in allarme con simili proclami, sbaglia e di grosso: se, infatti, anziché il confronto cerca lo scontro, giochi pure da sola. Non è un grande programma dire che vuole essere un problema per la Meloni. Il problema lo risolva con sé stessa. La sua è una sinistra rosso-antico”.

La preoccupazione in casa centrodestra, comunque, è che si radicalizzi la ‘guerriglia’ in Parlamento. E che questo clima possa portare ad una proposizione spinta, contro la linea di governo, sul fronte della guerra in Ucraina.