Alfredo Cospito ha seguito dall’ospedale San Paolo di Milano l’esito della sentenza della Cassazione, che venerdì a Roma ha rigettato l’istanza di revoca del 41 bis ai suoi danni.

Questa mattina i medici dell’ospedale meneghino hanno firmato le dimissioni dell’anarchico abruzzese, che si appresta dunque a fare ritorno al carcere di Opera. Il 55enne si trovava in cura dallo scorso 11 febbraio e le sue condizioni di salute sono sempre più cagionevoli.

Nelle stesse ore del suo tragitto verso la casa circondariale, nuovo presidio dei manifestanti insieme a esponenti del Cobas.

Quali sono le attuali condizioni di Cospito

Sembra dunque scorrere il conto alla rovescia per Alfredo Cospito, che ha deciso di inasprire lo sciopero della fame auto imposto dal 20 ottobre: quattro mesi in cui l’anarchico è visibilmente deperito e su cui il personale medico non si sbilancia in previsioni ottimistiche sul suo stato di salute.

Nei giorni scorsi era circolata l’indiscrezione secondo cui l’uomo avrebbe confidato ad alcune persone la speranza che i manifestanti anarchici portassero avanti la battaglia contro il regime 41 bis anche dopo la sua morte. Che ora si avvicina visto che il 55enne ha deciso di sospendere la somministrazione degli integratori e delle vitamine secondo quanto raccomandato dallo staff medico di Opera.

Ma cosa è successo in questi giorni antecedenti alla sentenza della Cassazione? Il ministero della Giustizia ha rilasciato un commento nel quale si comunica che Cospito è sempre rimasto sorvegliato nell’ottica di monitorare costantemente le sue condizioni di salute, e che la decisione di interrompere il suo ricovero ospedaliero è stata assunta dopo che i suoi parametri vitali sono rimasti stabili per circa una settimana.

Gli avvocati dell’anarchico hanno poi offerto alla stampa la nuova “dieta” del loro assistito: acqua e sale. Le testimonianze di chi ha la possibilità di incontrarlo in cella lo definiscono “lucido e convinto”, ma sostengono che si potrebbe fare di più dal punto di vista dei controlli cardiaci.

41 bis argomento caldo al Liceo Mamiani

Questa mattina, a proposito del caso Cospito, una delegazione dei legali dell’anarchico ha risposto all’invito di Tiziana Sallusti, preside del Liceo Mamiani di Roma, partecipando a un incontro con gli studenti:

Un incontro molto partecipato e seguito con estremo interesse, una sorta di lezione di educazione civica

Presente anche il giornalista e scrittore Lirio Abbate, importante firma italiana sul tema della mafia e, dunque, osservatore privilegiato dei motivi per cui il 41 bis è ancora così attuale. Dall’altro versante, la prospettiva di ciò che lo Stato potrebbe fare per concedere una riabilitazione, una seconda opportunità a chi ha commesso degli errori nella propria vita.

Sallusti descrive l’assemblea come “un piccolo passo verso la costruzione di una coscienza sociale e civica che dovrebbe essere propria di tutti cittadini“, sottolineando che l’iniziativa è partita dagli studenti stessi dopo la riunione di istituto. E che occasioni come questa possano ripetersi, “facendo attenzione a esporre sempre i punti di vista delle parti coinvolte”.

Per produrre un clima di massima partecipazione, si è deciso di utilizzare un solo microfono nell’aula magna, in modo tale che ciascuna opinione fosse ascoltata per esteso senza interruzioni.