Elon Musk contro i media americani. Ennesimo attacco dell’imprenditore verso alcune testate statunitense accusate di essere razziste verso i bianchi e gli asiatici dopo che hanno cancellato la striscia di fumetti ‘Dilbert’. La decisione arriverebbe in seguito ad una serie di frasi contro la comunità nera da parte dell’autore Scott Adams.
“Per molto tempo, i media statunitensi sono stati razzisti contro i non bianchi, ora sono razzisti contro i bianchi e gli asiatici. La stessa cosa è successa con i college e le scuole d’elite in America. Forse potrebbero provare a non essere razzisti, in generale” ha attaccato Elon Musk attraverso i suoi profili social.
Cosa è Dilbert?
Dilbert è personaggio immaginario protagonista di una omonima striscia a fumetti comica giornaliera creata da Scott Adams e ambientata in un ufficio e incentrata sui vari aspetti del lavoro impiegatizio, del quale mette in luce vizi e difetti. Dilbert è stato pubblicato su oltre 1000 testate in tutto il mondo, in 65 nazioni e 19 lingue raggiungendo oltre 150 milioni di potenziali lettori. I volumi che raccolgono selezioni di strisce a fumetti come ‘Pompato dall’uso del mouse’ (Still Pumped From Using the Mouse), ‘Fugitive From the Cubicle Police’ o ‘The Dilbert Principle’ sono dei best seller internazionali da milioni di copie.
Il personaggio venne ideato da Adams durante le riunioni alle quali partecipava quando lavorava come ingegnere in una ditta. Dopo esperienze lavorative in vari campi, guardando una trasmissione televisiva dedicata ai fumetti decide di avviare la nuova carriera. L’inizio però fu fallimentare ed Adams abbandonò per un periodo l’idea di disegnare.
Adams tornò di nuovo all’opera per completare il personaggio che aveva abbozzato anni prima durante le riunioni di lavoro, Dilbert, un impiegato che parla abitualmente col suo cane. Adams sfrutta la lunga esperienza lavorativa presso l’azienda telefonica americana Pacific Bell per raccontare l’ambiente lavorativo paradossale ma realistico in cui il suo personaggio si muove. Dilbert lavora in un cubicolo, una scrivania circondata da quattro pareti ad altezza busto che contraddistingue gli uffici statunitensi, dando al personaggio l’aria di un prigioniero del lavoro, piuttosto che di un impiegato.
Nel 1988 la United Feature Syndicate gli propone un contratto e, nel 1989, la striscia esordì sui giornali. Dal 1998 viene pubblicato anche su Internet, in genere il giorno dopo all’edizione cartacea.
Chi è Dilbert?
È un ingegnere elettronico o informatico frustrato in quanto, sempre puntuale e presente in ufficio e onestamente intenzionato a svolgere al meglio il proprio lavoro, deve scontrarsi contro gli ingranaggi arrugginiti del marketing e della leadership. Ogni buona idea viene soppressa e ogni merito non riconosciuto. Eppure, Dilbert è tenace nel proprio lavoro, che nessuno ha mai saputo quale sia (è un ingegnere, e lavora col computer, ma gli indizi terminano qui), e fedele suo malgrado alla propria azienda, che nessuno ha mai saputo cosa produca. Da questo clima di indeterminatezza esce uno dei personaggi più significativi del panorama mondiale.
Dilbert porta sempre pantaloni neri e, fino al 2017 camicia bianca ed una cravatta a righe che non vuole mai stare dritta. Indossa occhiali che nascondono perennemente i suoi occhi, ma che rendono molto più intense le sue espressioni. Nel suo taschino non mancano mai delle penne. Vive solo in compagnia del suo cane Dogbert, e va a trovare la madre solo quando deve venderle qualcosa o ha bisogno di consigli ovvi o sarcastici. Per un periodo ha anche avuto una fidanzata, ma in generale ha dei grossi problemi nei rapporti sentimentali: è troppo onesto e schietto nell’esprimere i suoi giudizi, e questo lo mette regolarmente nei guai.
La sua carriera lavorativa è perennemente stabile: ha avuto qualche retrocessione ma è riuscito a recuperare, ha avuto qualche promozione ma è riuscito a rovinare tutto. Nessuno sa quale sia precisamente il suo lavoro, e purtroppo a volte non lo sa neanche lui. Si limita a cercare di sopravvivere in un ambiente fatto di cavilli, di marketing, di brainstorming e di generale ottusità. È un vegetariano e un attivo animalista.