Un 18enne è morto subito dopo un allenamento di boxe a Monselice, in provincia di Padova.

Sul caso la Procura di Padova ha aperto un fascicolo ed ha incaricato i Carabinieri della stazione di Monselice di fare luce su quanto avvenuto.

I militari stanno dunque cercando di ricostruire le ultime ore di vita di Edoardo Zattin, giovane pugile che nella sera di Mercoledì 22 Febbraio si stava allenando all’interno dell’Iron Dojo Team di Monselice.

Il ragazzo improvvisamente si è accasciato in palestra. Subito sono stati allertati i soccorsi del 118 che hanno trasportato il giovane in codice rosso presso l’Ospedale di Padova. Qui, i medici hanno evidenziato un’ingente emorragia cerebrale che ha richiesto un delicato intervento. Il 18enne è stato dunque trasferito nel reparto di Rianimazione e, sebbene le condizioni dopo l’operazione sembrassero stabili, è morto poche ore dopo.   

Gli inquirenti hanno raccolto le testimonianze dei presenti in palestra per capire se il giovane fosse stato colpito durante l’allenamento.

La prima persona a cui i militari hanno chiesto maggiori dettagli sull’accaduto è stato proprio l’istruttore di boxe Simone Lazzarin. L’allenatore, che era a pochi centimetri dalla vittima, ha affermato che durante l’esercitazione non ci sono stati colpi e che nessuno degli altri ragazzi in palestra lo avesse ferito. Il ragazzo è svenuto apparentemente senza alcun motivo.

Edoardo all’inizio della sessione di allenamento non aveva dato segnali di malori che lasciavano presagire la tragedia. Dopo la prima parte dell’allenamento, all’incirca alle ore 19:15, il ragazzo si è infatti soffiato il naso durante la pausa con una piccola fuori uscita di sangue.

È stato allora che il 18enne ha avuto un mancamento ed è crollato a terra. L’allenatore è stato il primo a soccorrere il ragazzo e a eseguire le prime manovre di messa in sicurezza, estraendogli il paradenti dalla bocca. L’istruttore ha affermato che Edoardo era cosciente e che stringeva le mani. Sono stati allertati i medici ma all’arrivo dell’ambulanza il giovane non rispondeva già più agli stimoli.

La ricostruzione dei fatti fornita dagli altri 9 atleti presenti nella struttura sportiva ha confermato quanto raccontato dall’allenatore.

Monselice 18enne morto dopo allenamento boxe: nell’allenamento non è previsto il contatto fisico

Il presidente dell’Iron Dojo Team, Lorenzo Bezzon, ha sottolineato che tutte le persone che conoscevano direttamente Edoardo sono sconvolte dalla sua scomparsa.

Inoltre il dirigente ha assicurato agli agenti dell’Arma che tutti i pugili indossano adeguate protezioni imbottite e che un eventuale pugno sferrato al volto avrebbe generato un forte rumore facilmente udibile dagli altri sportivi. Nessuno invece ha sentito nulla a conferma del fatto che Edoardo non sia stato colpito direttamente. Per il presidente e l’allenatore dunque l’emorragia non è seguente a un trauma cranico da impatto.

“Siamo tutti provati. Simone è distrutto, l’altro ragazzo che si allenava con Edoardo, pure. Ma l’allenamento era sotto gli occhi di tutti, nessuno, e ripeto, nessuno ha sferrato un pugno andato a segno. Si sarebbe anche sentito: con le protezioni che ci sono, un pugno avrebbe fatto rumore nella palestra”.

Il presidente dell’associazione sportiva ha tenuto a sottolineare che Edoardo non sia morto sul ring, come evidentemente alcune testate avevano erroneamente riportato. L’allenamento non prevedeva alcun contatto fisico con altri atleti, su un tappeto che attutisce eventuali cadute e soprattutto con l’uso di un apposito dispositivo di protezione del cranio.

“Non dite che è morto sul ring, perché non è vero. Si tratta di un allenamento in cui non è previsto il contatto e che si svolge sul tatami, cioè un materasso. Inoltre, come tutti, Edoardo indossava il caschetto, gli stivaletti antiscivolo, il paradenti e i guanti da allenamento, che sono più morbidi di quelli da combattimento. Le facciamo indossare per una sicurezza in più anche se in realtà durante l’allenamento tecnico i colpi non vanno mai a segno”.

Nella giornata di Domenica la società sportiva dell’Este Calcio, dove in passato Edoardo aveva militato, ha omaggiato il ragazzo con il lutto al braccio e un toccante messaggio prima dell’incontro di campionato.