L’allarme bomba al Tribunale di Modena è scattato questa mattina intorno alle ore 9.45.
Ad allertare la Questura sulla possibile presenza di un ordigno esplosivo all’interno dell’edificio è stata una telefonata anonima.
Ecco cosa è successo.
Allarme bomba al Tribunale di Modena, evacuato l’intero palazzo
Momenti di preoccupazioni e tensioni nella mattinata di oggi, 27 febbraio 2023 a Modena.
A seguito di una telefonata anonima alla Questura, è stata segnalata la presenza di un ordigno all’interno del Tribunale di Modena ed è immediatamente scattato il protocollo di sicurezza che viene generalmente messo in atto in casi simili.
Secondo quanto riportato dai media locali, come da prassi, l’intero stabile è stato evacuato.
Tutte le udienze già in corso all’interno dell’edificio di Corso Casalgrande a Modena sono state subito interrotte e tutte le persone all’interno del palazzo sono state fatte uscire in strada.
Sul posto, sono subito intervenuti gli agenti della Polizia di Stato con l’unità Cinofila oltre anche ad alcune squadre di artificieri.
Poco dopo, sono giunti sul luogo anche i Vigili del Fuoco e il personale sanitario del 118, per la gestione di eventuali emergenze.
Le operazioni di ricerca dell’ordigno
Le operazioni di ricerca dell’ordigno di natura sconosciuta sono proseguite per diverse ore.
Gli agenti della Polizia di Stato, in collaborazione con l’unità Cinofila hanno effettuato i primi accertamenti ispezionando l’intero edificio, cercando l’ordigno sia all’interno che all’esterno dello stabile.
Per tutta la durata delle operazioni, Corso Casalgrande e tutte le altre vie che circondano il perimetro del Tribunale di Modena sono rimaste chiuse al transito, così da poter garantire ai professionisti di proseguire le ricerche in totale sicurezza.
Dopo aver ispezionato i locali del Tribunale, le forze dell’ordine non hanno trovato traccia dell’ordigno e hanno terminato le ricerche.
Intorno alle ore 12.30 il protocollo di sicurezza è stato revocato, è stata ripristinata la viabilità stradale e l’attività del Tribunale è ripresa in modo regolare, nonostante, molte udienze siano state rinviate.
In seguito al falso allarme bomba scattato all’interno del Tribunale di Modena, la Polizia ha avviato le indagini per risalire all’identità dell’autore della telefonata anonima che ha fatto scatenato l’allerta.
Disinnescata una bomba inesplosa ad Avezzano
Nelle scorse ore, è stata disinnescata e fatta brillare una bomba AN-M65 di 1000 libbre, circa 454 kg, ritrovata lo scorso 11 febbraio ad Avezzano in provincia di L’Aquila.
L’ordigno inesploso, risalente alla Seconda Guerra Mondiale è stato rinvenuto durante lo scavo di un’abitazione in pieno centro.
L’operazione ha visto in azione i militari del Sesto Reggimento Genio Pionieri dell’Esercito Italiano, più di 70 operatori della sicurezza e oltre 150 volontari.
Nonostante la pioggia, i militari sono riusciti a disinnescare l’ordigno e a farlo poi esplodere all’interno di una buca della profondità di 7 metri, realizzata appositamente.
In coordinamento con la Prefettura dell’Aquila, la missione è iniziata intorno alle ore 6 del mattino con l’evacuazione dell’intera area circostante al punto di ritrovamento dell’ordigno. Circa 20 mila persone hanno dovuto lasciare le loro abitazioni.
Inoltre, per tutta la durata delle operazioni, le autorità hanno disposto il divieto di sorvolo dello spazio aereo interessato.
Il 6° Reggimento Genio Pionieri ha dapprima neutralizzato la bomba e successivamente ha trasportato l’ordigno presso una cava nel Comune di Massa D’Albe dove è stata fatta brillare.
Al contempo, oltre 100 i volontari della Protezione Civile erano impegnati a dare supporto ai cittadini evacuati, molti dei quali sono stati ospitati in alcuni esercizi commerciali collocati al di fuori dell’area interessata, che hanno appositamente anticipato l’orario di apertura.
Una volta terminata la missione, tutti i cittadini evacuati hanno fatto rientro nelle loro case la viabilità è tornata a circolare in maniera regolare.