Su quotidiano.net il giornalista afferma “che generalmente non si sceglie la squadra per cui tifare: ma come si fa a non amare questa Nazionale del Sud Sudan che battendo il Senegal, ottenendo la nona vittoria in dieci gare, ha conquistato per la prima volta la qualificazione per il Mondiale, nonostante giochi in esilio all’estero perché in patria non ha impianti e i giocatori siano lontani da casa da una vita per sfuggire alla guerra”. E’ vero, come si fa a non amare questa nazionale di basket che parteciperà ai mondiali.
Basket, Sud Sudan conquista la partecipazione ai mondiali
“Il Paese – scrive il sito – è senza palazzetti dello sport e le qualificazioni le ha sempre dovute giocare all’estero: dove tra l’altro vivono i giocatori in fuga dalla guerra. Quattro di loro sono orfani a causa della guerra, altri due sono nati in campi profughi, in Kenya… Nulla ha fermato la squadra del Paese africano, classificato come il più povero al mondo con un Pil nominale pro capite sotto i 400 euro: le difficoltà hanno moltiplicato le energie, l’esilio forzato ha raddrizzato la mira dei tiratori, la lontananza da casa ha fatto esplodere la voglia di regalare al proprio Paese una gioia enorme”.
Nel Sud Sudan la televisione non è in tutte le case e quindi, come succedeva in Italia nel dopoguerra, la gente si riunirà negli alloggi dove questo elettrodomestico c’è e anche questa volta lo sport accenderà l’attenzione su un Paese poverissimo dove manca tutto ad eccezione della voglia di vivere.
Stefano Bisi