Elly Schlein, all’anagrafe Elena Ethel Schlein, è la nuova segretaria del Pd, prima donna nella storia a ricoprire questo ruolo. Scopriamo qualcosa di più su di lei e sulla sua famiglia.

Elly Schlein famiglia, origini

Elly è nata il 4 maggio 1985 a Sorengo, un piccolo villaggio situato a ovest di Lugano, nel Cantone Ticino in Svizzera. Suo padre è Melvin Schlein, un politologo e accademico statunitense di origine ebraica aschenazita. All’epoca della sua nascita, il padre è professore emerito di scienza della politica e storia presso la Franklin University di Lugano. La madre invece è l’italiana Maria Paola Viviani, professoressa ordinaria di diritto pubblico comparato presso la facoltà di giurisprudenza dell’Università degli Studi dell’Insubria. È nipote dell’avvocato antifascista Agostino Viviani, che fu senatore del Partito Socialista Italiano e presidente della Commissione Giustizia del Senato e, dal 1994 al 1998, membro laico del Consiglio superiore della magistratura (CSM) in quota Forza Italia, mentre suo fratello è il matematico Benjamin Schlein (1975) e sua sorella Susanna Schlein (1978) è primo consigliere diplomatico all’Ambasciata italiana ad Atene ed ex-capo della cancelleria consolare dell’ambasciata italiana a Tirana.

Religione

Elly Schlein non ha parlato spesso di religione, eccetto una volta, quando è stata ospite a Otto e Mezzo su La7 e ha smentito una serie di aggettivi che le sono stati attribuiti da alcuni giornali di centrodestra:


“Di me scrivono che sono comunista, anticapitalista, radical chic di famiglia ricca, ebrea ma anti-israeliana? Un serie di falsità… Certi giornali di destra facciano attenzione agli argomenti che scelgono, perché ogni tanto puzzano di sessismo, antisemitismo e omotransfobia. I sono una nativa democratica, sono nata nel 1985, non ho potuto aderire al PCI. Per quanto riguarda la religione, è vero, mio padre è ebreo, non è particolarmente credente né praticante e non lo sono neanche io, perché le due cose non sono automatiche. Così come non è vero che sono plurimiliardaria”.

Cariche precedenti

Laureata in giurisprudenza.

Volontaria in gioventù nella campagna elettorale di Barack Obama, esperienza che raccontò anche in un blog, nel 2013 Schlein lanciò insieme ad altri ‘OccupyPd‘, esperienza nata per protestare contro i 101 che affossarono l’elezione di Romano Prodi al Quirinale dove si proposero 102 idee per cambiare il centrosinistra

Nel 2014 fu candidata alle elezioni europee con la campagna #slowfoot. Il 25 maggio fu eletta al Parlamento europeo entrando a fare parte delle Commissioni Sviluppo (DEVE), Libertà civili giustizia e affari inteni (LIBE) e Parità di genere (FEMM). É così che diventò Vicepresidente della Delegazione alla Commissione SAPC UE-Albania, e Copresidente dell’Inter-gruppo ITCO su Integrità, Trasparenza, Anti-corruzione e criminalità organizzata.

Nel frattempo, con l’arrivo di Matteo Renzi alla guida del partito, uscì dal Pd insieme a Pippo Civati fondando Possibile, da cui poi si allontanò. Decise poi di non ricandidarsi alle elezioni Europee e tornò in campo per le Regionali di gennaio 2020, dando vita ad un rassemblement ecologista-progressista, Emilia-Romagna Coraggiosa, con l’obiettivo di raccogliere tutte le forze di sinistra che sostenevano Bonaccini. Schlein risultò la candidata di lista con più preferenze personali in tutta la storia delle elezioni regionali in Emilia-Romagna,[20] mentre al contempo la sua lista ottenne solo il 3,77% dei voti validi.

L’11 febbraio 2020 viene nominata vicepresidente della regione Emilia-Romagna e assessore con deleghe regionali al welfare e al Patto per il Clima, dal presidente della regione Emilia-Romagna appena rieletto Stefano Bonaccini.

Alle elezioni politiche anticipate del 2022 viene candidata alla Camera dei deputati come indipendente, in posizione di capolista del collegio plurinominale Emilia Romagna 02 tra le liste del Partito Democratico – Italia Democratica e Progressista, risultando eletta, a cui seguono le dimissioni da vicepresidente della Regione il 24 ottobre. Nella XIX legislatura è componente della 1ª Commissione Affari Costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni.

Il 4 dicembre si candida ufficialmente alla segreteria del Partito Democratico e il 26 febbraio 2023 vince le primarie diventando la prima segretaria donna del PD.