Quando inizia il Ramadan 2023? Il Ramadan è il nono mese del calendario lunare: è il mese nel quale, secondo la tradizione islamica, Maometto ha ricevuto la prima rivelazione del Corano da parte di Allah.
Per festeggiare e celebrare questa importante ricorrenza, i musulmani praticano il digiuno (Sawm), uno dei pilastri della religione islamica, e si dedicano alla Zakat (letteralmente, “purezza”), la carità che i musulmani devono compiere, affinché la loro ricchezza sia considerata pura.
Durante questo mese, comunque, tutti i credenti dell’Islam dovrebbero sentirsi più vicini ad Allah e trascorrere le ore, leggendo il Corano e pregando. In particolare, l’Umma dovrebbe cercare di abbandonare anche quei comportamenti ritenuti sconvenienti dall’Islam, come il pettegolezzo, che viene severamente vietato.
Quando inizia il Ramadan 2023, le date
Il Ramadan 2023 inizia il 22/23 marzo e finisce il 21/22 aprile, secondo i calcoli del calendario lunare.
Secondo il calendario islamico Hijri (chiamato così, perché inizia con l’Egira -hijra- di Maometto da La Mecca a Medina), questo è l’anno 1444 e il primo giorno del mese Ramadan è il 23 Marzo.
Alla fine del Ramadan e del digiuno prescritto, si celebra la festa di Eid Al Fitr (quest’anno coincide con il 21 aprile): un’occasione importante per gioire della fine del periodo di digiuno, con dolci, regali e momenti in compagnia della famiglia e dei cari.
Ramadan regole orari, il digiuno
Durante il mese di Ramadan, è stato dichiarato dal Profeta Maometto precetto religioso per gli adulti sani (Farḍ), dunque tutta la Umma dei fedeli condivide questo importante momento di purificazione, di preghiera e di fede.
Il digiuno inizia alle prime ore dell’alba e finisce col calar del sole. Al tramonto, infatti, il digiuno viene interrotto con un dattero o con un bicchiere d’acqua, cui segue l’Iftar, ovvero il pasto notturno. Alle quattro di notte, poi, prima della preghiera della giornata (fajr), si svolge la prima colazione (suhoor), che precede l’inizio del digiuno del giorno successivo.
I datteri che vengono impiegati alla fine della giornata per interrompere il digiuno erano mangiati anche da Maometto: erano, infatti, un cibo estremamente comune in Medio Oriente, oltreché facilmente digeribile e ricco di sostanze nutritive.
Il digiuno comprende anche l’assunzione di liquidi e di acqua: non solo, dunque, non è consentito mangiare, ma neanche bere. E’ anche vietato avere rapporti sessuali che non siano haram (dunque con il proprio sposo o la propria sposa), prima del tramonto.
E’ importante, poi, astenersi da quei comportamenti sempre biasimati dalla religione, ancor di più durante questo mese di sacra purificazione: sono vietati, infatti, i peccati della vista, della lingua, delle mani, dei piedi e delle altre membra.
Bisogna completamente dedicarsi alle preoccupazioni della religione e non a quelle della vita terrena e di ciò che non riguarda l’Islam o Allah.
Il digiuno viene considerata una pratica di culto personale, in cui ad essere fortificata è la pazienza del fedele, contro gli appetiti del mondo generati da Shaytan. La fame, infatti, è uno strumento per soggiogarlo, come recita un haidth del Profeta Maometto: “Satana circola nell’intimo dell’uomo allo stesso modo del sangue, restringetegli i suoi canali con la fame”.
Bisogna, allora, fortificarsi tramite la fame e tramite la purificazione del mese.
Chi può partecipare al digiuno durante il Ramadan?
Durante il Ramadan i fedeli musulmani si dedicano alla preghiera nelle vicinanze della Cupola della Roccia, presso la Moschea Al-Aqsa di Gerusalemme.
Il digiuno è in vigore obbligatoriamente per tutti i musulmani. Fanno eccezione alla regola: donne incinte, i malati, chi si trova a viaggiare, anziani, chi ha il ciclo mestruale in corso.
Inoltre, è possibile recuperare i giorni perduti del digiuno in altri mesi dell’anno.
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