Allerta meteo 27 febbraio: il Dipartimento della Protezione Civile ha pubblicato il bollettino di criticità nazionale/allerta, con il quale comunica la fase previsionale per la giornata di domani.
Tale bollettino è una sintesi delle valutazioni di criticità che vengono emesse dai Centri funzionali Decentrati delle Regioni e delle Province Autonome situate all’interno del territorio italiano.
All’interno del bollettino ufficiale potrai trovare anche una mappa, suddivisa in zone di allerta, ognuna delle quali avrà una differente tipologia ed intensità dei fenomeni meteorologici, oltre a differenti possibili effetti che si possono generare all’interno del territorio steso.
In particolare, per la giornata di domani, lunedì 27 febbraio 2023, la Protezione Civile ha previsto in alcune Regioni d’Italia delle criticità per quanto riguarda:
- il rischio idraulico;
- il rischio temporali;
- il rischio idrogeologico.
Allerta meteo 27 febbraio: quali sono le Regioni italiane a rischio? Ecco il bollettino di criticità della Protezione Civile
Per la giornata di domani, lunedì 27 febbraio 2023, il Dipartimento della Protezione Civile ha disposto:
- un’ordinaria criticità per rischio idraulico (allerta gialla) nelle seguenti Regioni:
- Emilia Romagna: Costa romagnola, Bassa collina e pianura romagnola;
- un’ordinaria criticità per rischio temporali (allerta gialla) nelle seguenti Regioni:
- Abruzzo: Marsica, Bacino Alto del Sangro, Bacino dell’Aterno;
- Basilicata: Basi-B, Basi-E2, Basi-A2, Basi-E1, Basi-A1, Basi-D, Basi-C;
- Calabria: Versante Jonico Meridionale, Versante Tirrenico Settentrionale, Versante Jonico Centro-settentrionale, Versante Jionico Centro-meridionale, Versante Jonico Settentrionale, Versante Tirrenico Meridionale, Versante Tirrenico Centro-meridionale, Versante Tirrenico Centro-settentrionale;
- Campania: Piana Sele e Alto Cilento, Basso Cilento, Tusciano e Alto Sele, Penisola sorrentino-amalfitana, Monti di Sarno e Monti Picentini, Alto Volturno e Matese, Piana campana, Napoli, Isole e Area vesuviana;
- Lazio: Aniene, Bacini Costieri Sud, Bacino del Liri, Bacino Medio Tevere, Appennino di Rieti, Bacini Costieri Nord, Bacini di Roma;
- Molise: Frentani – Sannio – Matese, Litoranea, Alto Volturno – Medio Sangro;
- Sicilia: Nord-Occidentale e isole Egadi e Ustica, Nord-Orientale, versante tirrenico e isole Eolie, Centro-Settentrionale, versante tirrenico, Sud-Orientale, versante Stretto di Sicilia, Centro-Meridionale e isole Pelagie, Sud-Occidentale e isola di Pantelleria, Nord-Orientale, versante ionico, Bacino del Fiume Simeto, Sud-Orientale, versante ionico;
- Umbria: Chiani – Paglia, Nera – Corno, Medio Tevere.
- un’ordinaria criticità per rischio idrogeologico (allerta gialla) nelle seguenti Regioni:
- Abruzzo: Marsica, Bacino Alto del Sangro, Bacino dell’Aterno;
- Calabria: Versante Jonico Meridionale, Versante Tirrenico Settentrionale, Versante Jonico Centro-settentrionale, Versante Jionico Centro-meridionale, Versante Jonico Settentrionale, Versante Tirrenico Meridionale, Versante Tirrenico Centro-meridionale, Versante Tirrenico Centro-settentrionale;
- Lazio: Aniene, Bacini Costieri Sud, Bacino del Liri, Bacino Medio Tevere, Appennino di Rieti, Bacini Costieri Nord, Bacini di Roma;
- Marche: Marc-2, Marc-4;
- Molise: Frentani – Sannio – Matese, Litoranea, Alto Volturno – Medio Sangro;
- Puglia: Basso Ofanto, Puglia Centrale Adriatica, Bacini del Lato e del Lenne, Puglia Centrale Bradanica, Salento;
- Sicilia: Nord-Occidentale e isole Egadi e Ustica, Nord-Orientale, versante tirrenico e isole Eolie, Centro-Settentrionale, versante tirrenico, Sud-Orientale, versante Stretto di Sicilia, Centro-Meridionale e isole Pelagie, Sud-Occidentale e isola di Pantelleria, Nord-Orientale, versante ionico, Bacino del Fiume Simeto, Sud-Orientale, versante ionico;
- Umbria: Chiani – Paglia, Trasimeno – Nestore, Nera – Corno, Chiascio – Topino, Medio Tevere, Alto Tevere.
Che cos’è il rischio meteo-idrogeologico e idraulico
Il rischio meteo-idrogeologico e idraulico produce effetti sul territorio in base a:
- il verificarsi di condizioni meteorologiche avverse;
- l’azione delle acque in generale.
Questo rischio è fortemente condizionato dall’operato dell’uomo e si concentra principalmente, quindi, nelle zone con maggiore densità della popolazione e dove si verificano i seguenti fenomeni:
- la progressiva urbanizzazione;
- l’abbandono dei terreni montani;
- l’abusivismo edilizio;
- il continuo disboscamento;
- l’uso di tecniche agricole poco rispettose dell’ambiente;
- la mancata manutenzione dei versanti e dei corsi d’acqua.
I modi più comuni con i quali si verifica questo rischio, invece, sono i seguenti:
- i temporali;
- i venti e le mareggiate;
- la nebbia;
- la neve e le gelate;
- le ondate di calore;
- le frane;
- le alluvioni;
- le erosioni costiere;
- le subsidenze e le valanghe.