Nella fase finale della tre giorni di Sakhir, a pochi giorni dallo start ufficiale del Mondiale di Formula Uno 2023 (F1), a guardare tutti dall’alto verso il basso c’è la Red Bull di Sergio Perez che ha portato a casa la miglior prestazione cronometrica in 1’30″305 con pneumatici C4.
La prova di oggi ha dimostrato la forza della RB19 davanti agli occhi di tutto il mondo.
La Red Bull davanti a tutti, in affanno Hamilton
Il messicano alla guida della Red Bull ha chiuso con un vantaggio di 359 millesimi sulla Mercedes di Lewis Hamilton. Il sette volte iridato – in grande affanno nella simulazione della gara – ha provato il time-attack con il compound più morbido della gamma Pirelli.
Stessa cosa anche per Valtteri Bottas e la sua Alfa Romeo che ha chiuso 3° a 522 millesimi. L’ex Mercedes è rimasto fermo ai box per un guasto meccanico legato – si pensa – alla power-unit Ferrari.
Con lo stop dell’Afa Romeo a Maranello sono suonati i primi campanelli d’allarme e se il problema fosse legato al propulsore rosso la situazione potrebbe essere più grave del previsto. Il Cavallino Rampante nella giornata di oggi ha effettuato i time-attack con gomme C4 senza andare a caccia della prestazione. La scuderia italiana ha chiuso in quarta (Charles Leclerc) e quinta (Carlos Sainz) posizione a ben 719 e 731 millesimi dalla Red Bull di Perez. Ai test erano presenti tutte le monoposto del 2023.
La Ferrari guarda al futuro
A Maranello si sono concentrati sul ritmo gara con il serbatoio pieno: confermati i problemi nella gestione degli pneumatici morbidi, in attesa di scendere in pista per il primo Gran Premio dell’anno in programma domenica prossima in Bahrain. Segnali positivi per l’Aston Martin di Fernando Alonso che ha chiuso sì al 9° posto in classifica e a 1″145 dal leader ma l’ex Ferrari è stato autore di tre long-run molto incoraggianti per la velocità e la costanza di rendimento sulla lunga distanza.