Manifestazione Genova oggi. Oggi 25 febbraio 2023 si è tenuta a Genova una manifestazione molto importante che ha visto scendere in piazza circa duemila persone al corteo dei portuali contro la guerra e le armi. Erano presenti anche gli anarchici arrivati da alcune città del Nord Ovest in sostegno ad Alfredo Cospito.

Manifestazione Genova oggi, duemila persone in corteo

Genova si è popolata di oltre duemila persone che questa mattina si sono riunite per manifestare contro la guerra e le armi. Tra queste vi erano i camalli del Comitato autonomo lavoratori portuali genovesi che hanno guidato il corteo insieme ai compagni di Civitavecchia, Livorno e Trieste.

“Per la prima volta nella storia un corteo fatto anche di cittadini entra nel porto”. Hanno affermato. Poi ancora bandiere di sinistra, Rifondazione , Potere al Popolo, Unione Popolare, Uniti per la Costituzione, i sindacati di base Cobas Si Cobas e Usb. Tutti uniti con un unico obiettivo: fermare la guerra e l’uso di armi che transitano nel porto della città e arrivano nello Yemen con tanto di carroarmati e munizioni. C’è poi un messaggio che fa da cornice a tale manifestazione: diffondere la pace che da troppo tempo manca nel mondo.

L’evento, inoltre, è stato organizzato dopo che la Cassazione ha deciso di mantenere l’anarchico Alfredo Cospito al regime del 41bis. Non è un caso, infatti, che molte persone presenti in piazza erano gli anarchici arrivati da alcune città del Nord Ovest in sostegno ad Alfredo Cospito che non hanno perso occasione di alzare cori come “Fuori Alfredo dal 41 bis”.

Il corteo è passato al porto per poi spostarsi nelle vie del centro fino a piazza De Ferrari. La Digos e i blindati della polizia sono sul posto per seguire la manifestazione a distanza.

La richiesta degli operai

Con più di duemila persone, il corteo di Genova ha fatto rumore ed tentato di lasciare un segno. Tanti sono stati gli attivisti senza partito e bandiere, studenti e operai, tutti uniti dietro allo striscione “Abbassate le armi, alzate i salari”. E’ questa la richiesta fatta da parte di tutti coloro che sono voluti scendere in piazza a manifestare.

“Chiamiamo chiunque si definisca pacifista o antimilitarista, ad unirsi alla lotta che portiamo avanti prima di tutto come lavoratori che rifiutano di essere complici della filiera della morte”, ha riferito uno dei portavoce del collettivo.

Manifestazione in piazza da ieri

Più di cento persone da ieri sera erano in presidio sotto la prefettura per chiedere il cessate il fuoco. E’ quindi dal 24 febbraio che sono iniziate le manifestazioni a Genova a un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina. Cgil, Cisl e Uil, Anpi e Arci, Comunità di San Benedetto, Libera, Emergency e tante altre associazioni del terzo settore sono scese in piazza a manifestare.

“È fondamentale non solo la solidarietà al popolo ucraino, ma anche chiedere giustizia per tutte le vittime di questa guerra: un cessate il fuoco immediato per poter avere veramente un’Europa e un mondo di pace– ha spiegato Domenico ‘Megu’ Chionetti, portavoce della Comunità di San Benedetto al porto, fondata da don Gallo- è fondamentale farlo senza contraddizioni: dire pace, oggi, rischia a volte di provocare dissensi, in realtà serve un cessate il fuoco immediato perché la situazione nel mondo è sempre più tesa”.

Poi ancora: “Siamo qui per dire no alla guerra come soluzione dei problemi tra le nazioni e tra i popoli– ha affermato il segretario della Camera metropolitana del Lavoro, Igor Magni – invece oggi purtroppo ci sembra di vedere da parte di chi ci governa che questa pare essere l’unica soluzione“. Sono in tanti a sostenere le parole di Papa Francesco che più volte ha detto che la guerra è soltanto una follia che ingrassa solo chi produce le armi.