Omicidio Pesaro movente. Ad uccidere Pierpaolo Panzieri è stato il suo amico Michael Alessandrini. Gli inquirenti hanno cercato di capire da subito cosa avesse scatenato la furia omicida dell’amico di Pierpaolo. Le ultime indiscrezioni rivelano che poco prima dell’omicidio tra loro sarebbe scattata una violenta lite. Pierpaolo e Michael erano amici da anni, giocavano insieme a pallone quando erano ragazzini condividendo la passione per la musica. La loro era un’amicizia solida e nessuno poteva immaginare che Michael decidesse di porre fine alla vita di Pierpaolo per una lite futile.
Omicidio Pesaro movente, la lite per un ritardo a cena
Stando ad alcune ricostruzioni, Pierpaolo Panzieri aveva deciso di invitare Michael Alessandrini nel suo nuovo appartamento in cui si era trasferito da poche settimane. Proprio durante la cena sarebbe nata un’accesa discussione durante la quale Michael avrebbe preso un coltello e colpito più volte Panzieri. L’ipotesi avanzata dal quotidiano Il Resto del Carlino è che il l’amico si fosse arrabbiato perché Panzieri era rincasato in ritardo. Michael si era recato prima al supermercato per fare un po’ di spesa ma quando aveva suonato al citofono, Panzieri non gli aveva risposto. Aveva così fatto ritorno in albergo anche se i genitori hanno rivelato di averlo visto particolarmente adirato. Quando Panzieri aveva fatto poi ritorno a casa aveva avvisato l’amico che si era poi presentato nuovamente alla sua porta. I due si erano messi a tavola ma durante la cena è poi scattata la furia omicida. Michael Alessandrini ha ucciso Pierpaolo con 13 coltellate e il corpo del giovane è stato trovato nel bagno della sua abitazione. L’omicida è stato fermato due giorni fa al confine con la Romania. Nella sua tasca è stato ritrovato il cellulare dell’amico. Al momento Michael non ha ancora parlato ma nei prossimi giorni verrà sottoposto ad interrogatorio. L’autopsia sul corpo di Pierpaolo verrà eseguita lunedì.
La testimonianza della madre di Michael Alessandrini
La madre ha poi confidato che il giovane aveva alle spalle dei problemi psicologici oltre che il vizio del gioco. Alla Vita in diretta, la donna ha ammesso: “Purtroppo, ultimamente beveva quando stava male perché psicologicamente non era a posto, a un anno e mezzo l’ho portato in ospedale e mi hanno fatto un referto con ‘paziente affetto da turbe affettivo-relazionali’, questo ragazzo è nato bacato… è capitato a me, vorrei che non capitasse a nessuno una cosa del genere”. La donna ha poi ricordato che già durante le elementari le maestre l’avevano messa in guardia spiegandole che il figlio risultava problematico: “Mi dicevano che era una mosca bianca, all’inizio pensavo: perché le mosche devono essere tutte nere? Ma adesso dico che magari fosse stato una mosca nera come tutti gli altri”. Al momento la donna ha manifestato l’intenzione di non rivedere il figlio: “Mi vergogno di lui e sono combattuta se vorrò mai più rivederlo. Deve pagare fino in fondo per quello che ha fatto. Me l‘hanno detto all’età di un anno e mezzo che soffriva di deficit cognitivi. Ma noi della famiglia non abbiamo colpe. Se potessi morire al posto di Pierpaolo lo farei. Era l’unico amico che cercava di aiutarlo”. Intanto l’avvocato di famiglia Salvatore Asole ha comunicato che richiederà la perizia psichiatrica per il suo cliente: “Partiamo dal fatto che Michael è l’esecutore materiale dell’omicidio. Ma in questo caso non darò nulla per certo. Voglio capire cosa ha armato la sua mano, qual è stato il movente e se possa aver reagito a qualcosa pur dando atto che si tratta di un omicidio non giustificabile che sta facendo soffrire delle famiglie”. Al suo fianco ci sarà il criminologo Ezio Denti, noto a livello nazionale per aver difeso Massimo Bossetti, condannato per l’omicidio di Yara Gambirasio.