È un vero e proprio derby della Madonnina extra-campo quello che si prolifera per Inter e Milan sul nuovo stadio San Siro, tanto da essere vicini alla rottura tra le due parti. A riportarlo è La Gazzetta dello Sport, che spiega come i due club di Milano abbiano avuto frizioni negli ultimi tempi a causa dei lunghi tempi dettati dal Comune per concedere la conferma al progetto della “Cattedrale” – questo il nome scelto per il nuovo impianto di uso comune, per cui già nelle scorse settimane si era valutata una soluzione alternativa a causa dei costi elevati. I rapporti tra le due società sembrano quindi essersi raffreddati, con i nerazzurri e i rossoneri direzionati su due strade diverse.

Milan, per il nuovo stadio c’è la rottura con l’Inter

Da una parte c’è il Milan, che ha fretta di procedere alla costruzione del nuovo stadio e vuole farlo in una zona lontana da San Siro, con l’intenzione di prendere una decisione in primavera. L’Inter, invece, non gradisce quest’intenzione dei rossoneri di defilarsi, visto che considera ancora l’impianto comune una carta vincente. La naturale conseguenza è uno scontro tra i due club, come confermato da La Gazzetta dello Sport, che approfondisce i diversi scenari possibili. Il club di RedBird considera i 275 milioni prestati da Oaktree a Suning un punto di domanda troppo grande sulla proprietà dell’Inter, ma non è ancora chiaro quali sarebbero i piani più concreti per un percorso in solitaria. Dal punto di vista logistico, il Milan ha individuato in Sesto San Giovanni, San Donato, Rozzano, e nell’ippodromo La Maura – vicino all’attuale stadio – delle alternative valide alla zona di San Siro. Restano però le difficoltà economiche nella progettazione e costruzione di un impianto personale, a discapito dei costi più edulcorati della “Cattedrale”, che invece consentirebbe ai due club di dividersi il budget necessario per costruirlo: 600 milioni di euro. Dal club nerazzurro, però, filtrano fastidi a causa della freddezza e della scortesia con cui il Milan ha dialogato fin qui, eludendo i tentativi di avvicinamento nel momento in cui era richiesta coesione, anche quando all’inizio del 2023 erano stati avanzati gli ultimi lavori sul dossier Cattedrale.

Inter, quale può essere l’alternativa?

Zhang non intende attendere troppo per un passo ufficiale da parte del Milan, soprattutto a causa dei tanti piani B che i rossoneri valutano al momento. A differenza dei rossoneri, però, l’Inter non intende lasciare a cuor leggero San Siro. Il primo obiettivo è quello di rimanere nella stessa zona del Meazza, ma in quel caso bisognerebbe cercare l’accordo con il Comune. Solo nel caso in cui non si dovesse trovare un punto di accordo con questo o con il Milan, allora i nerazzurri procederebbero a valutare una terza scelta alternativa e individuale. In quest’ultimo scenario, l’attuale San Siro resterebbe in piedi al posto di essere demolito – come da accordi per la “Cattedrale” -, ma senza più ospitare i due volti calcistici di Milano. Il Meazza rischia di perdere i suoi due figli, e così anche il calcio milanese.