Un’altra sparatoria ha coinvolto gli Stati Uniti nelle scorse ore, a Philadelphia. Secondo quanto si apprende da fonti locali, un soggetto non ancora identificato avrebbe aperto il fuoco nel cortile di una scuola, per motivi ancora da chiarire. Sette le persone rimaste ferite, tra cui sei ragazzi tra i 2 e i 17 anni di età. È caccia al responsabile.
Sparatoria Philadelphia: 7 feriti, 6 hanno tra i 2 e i 17 anni d’età
Sarebbe di sette persone ferite, il bilancio della sparatoria che ha avuto luogo nel cortile di una scuola di Philadelphia, negli Stati Uniti, attorno alle 18 ora locale (mezzanotte in Italia) di ieri, 24 febbraio. Si tratterebbe, in particolare, di sei tra bambini e ragazzi, dai 2 ai 17 anni di età, e di una donna di 31 anni. Tutti, nonostante lo shock, sarebbero in condizioni stabili. A riportarlo sono fonti della polizia locale citate da Abc News. Nessuna informazione, invece, sulla persona che avrebbe aperto il fuoco: stando a quanto emerso finora, gli agenti starebbero dando la caccia a tre persone, la cui identità resta però ignota. “Al momento stiamo cercando di capire se si sia trattato di una sorta di vendetta e se le vittime siano state scelte o meno”, ha dichiarato ai media locali il capo della polizia, Danielle Outlaw. Per ora, comunque, “è ancora troppo presto per scoprirlo”, ha aggiunto.
Sparatoria Florida: 3 morti, tra cui una bambina di 9 anni e un giornalista
Solo due giorni fa, nella contea di Orange County, in Florida, un’altra sparatoria aveva provocato la morte di tre persone, tra cui una bambina di 9 anni e un giornalista televisivo di Orlando che si era recato sul posto per preparare un servizio sul precedente attacco, avvenuto al mattino, in cui un giovane aveva ucciso una donna di 20 anni. Nel pomeriggio l’assassino era tornato sul posto, aprendo il fuoco una seconda volta e colpendo sia un fotografo (rimasto ferito) che il reporter, morto sul colpo, prima di entrare in una casa nelle immediate vicinanze e sparare contro la bimba e sua madre. Poco dopo era stato fermato dalla polizia: si tratterebbe di Keith Melvin Moses, un 19enne con diversi precedenti penali. L’accusa a suo carico è di omicidio, in relazione ad almeno cinque sparatorie avvenute nel giro di poche ore.
Il problema armi negli Usa e la posizione di Biden
Dall’inizio del 2023, sono state già più di quaranta le sparatorie di massa registratesi negli Stati Uniti. Si tratta di dati allarmanti, che riaccendono il dibattito sull’acquisto e l’uso delle armi e che, nelle ultime settimane, hanno portato anche il presidente Biden a prendere posizione. A metà gennaio, in un appello al Congresso, il presidente americano era tornato sulla necessità di approvare dei progetti di legge per l’introduzione del divieto di armi d’assalto e caricatori ad altà capacità ed aumentare l’età minima per l’acquisto a 21 anni. “La maggior parte del popolo americano è d’accordo con questa azione di buon senso – aveva dichiarato -. Non può esserci responsabilità maggiore che fare tutto il possibile per garantire la sicurezza dei nostri figli, delle nostre comunità e della nostra Nazione”. Proprio le armi da fuoco, finite ora nel mirino dei democratici, rappresenterebbero una delle principali cause di morte tra le persone di età inferiore ai 24 anni negli Stati Uniti, secondo alcuni studi pubblicati sul tema. In tutto il Paese, stando ai numeri riportati dalla Small Arms Survey, ci sarebbero quasi 400 milioni di armi da fuoco di proprietà privata: circa 120 pistole ogni 100 americani, secondo una stima. Numeri di cui le stragi non sono che una delle dirette conseguenze.