Lorenzo Licitra oggi si gioca la vittoria al concorso “Una voce per San Marino”, che apre le porte alla possibilità di volare a Liverpool per il prossimo Eurovision Song Contest. L’ex vincitore di X-Factor è in gara con “Never Give up”, noi di TAG24 abbiamo avuto modo d’intervistarlo in esclusiva.
Lorenzo Licitra oggi ha trovato una nuova direzione musicale
“Never Give up”, trascinante brano pop dalle chiare sonorità anni Ottanta, è un grido di forza e resilienza come spiega ai nostri microfoni: “È un pezzo che ho scritto e quindi ne vado fiero, è il frutto di una direzione musicale che si è voluta e cercata fino alla fine. Un brano che parla del mio mantra, che dovrebbe essere quello di tutti, non mollare mai e provare a superare qualsiasi ostacolo con sentimenti di coraggio e resilienza. Un brano con una sonorità nuova che strizza agli anni ’80”.
La voglia di andare all’Eurovision
“Sarebbe un’occasione unica perché è la porta per farsi ascoltare in tutta Europa, tutti attendono questo evento che è sempre più bello”, spiega Lorenzo Licitra conscio di cosa significherebbe per lui esibirsi a Liverpool “Sarebbe un’obiettivo bellissimo da raggiungere. Il concorso è abbastanza bello, ma anche da vivere perché ho sentito i brani dei colleghi e artisti. In realtà sto producendo tantissimi brani, questi anni sono serviti a costruire una direzione e ora il cassetti dei brani è super pieno. Un messaggio che è assolutamente attuale anche per la guerra e ciò che succede. Questo è il secondo anno che San Marino apre le porte a questo fronte, poi la possibilità di portare un brano in inglese una cosa bello”.
Il rifiuto di Sanremo
Lorenzo Licitra spiega che anche Sanremo per lui sarebbe stata una grande opportunità, ma non è stato preso: “Sicuramente Sanremo rappresenta una vetrina unica, negli anni c’è stata la voglia di partecipare e l’iter. È bello provarci ogni anno e crescere come artista”, poi spiega che magari avrebbe contribuito come al successo senza precedenti dei Maneskin: “Io 5 anni fa, ma ogni giorno mi aspetto di tutto, non immaginavo il loro successo ma sono felice per loro e li stimo. Il loro percorso è stupendo e l’idea di averne condiviso l’inizio mi riempie il cuore. Credo che ci sia sempre il fil rouge che collega il destino di ognuno di noi”. Sull’ultimo festival spiega: “Assolutamente meritatissimo Mengoni, la sua canzone è bellissima. Ho apprezzato tantissimo Madame, è un talento incredibile. Anche Lazza è stato una grande sorpresa. È stato un bellissimo”.
I ricordi di X-Factor
X-Factor è un ricordo sempre vivo in lui: “Ancora oggi rivivo quelle emozioni , è come tornare indietro ed un’esperienza bellissima e singolare. C’era un cast davvero importante in quell’edizione ed è stato un anno importante. Un tatuaggio di cui vado molto fiero. Oggi rivivo un po’ quelle sensazioni e pensare ad una grande occasione mi riempie il cuore”, poi racconta anche dell’esibizione al Palazzo delle Nazioni Unite: “All’Onu è stata una delle cose più grandi della mia vita, mi hanno sempre fatto capire che il mio percorso all’estero è giusto. Portare l’italianità fuori oggi è diventato un po’ più facile. Avere anche iterazioni con gli altri paesi”. Sul perché artisti come Il Volo e i Maneskin siano più amati fuori che dentro l’Italia non sa dare una risposta: “Una domanda che mi faccio spesso anche io e non ho risposto, però credo che l’Italia sia un must globale all’estero”.
La riscoperta del cantautorato
Sono sempre più i ragazzi che hanno successo cantando le canzoni che scrivono: “Assolutamente sì, credo che l’onestà musicale sia la cosa più importante e richiesta dal pubblico. Credo che l’idea di portare una cosa originale dal pubblico è più bello portare sul palco qualcosa di suo”, mentre vorrebbe che si tornasse ad ascoltare la musica in modo diverso “Sicuramente sì, purtroppo non si comprano più i dischi. Io ricordo che andavo con forte emozione al negozio di musica con papà e l’emozione di toccare la musica diversa. Oggi è tutto più facile”.