Opzione donna 2024 ultimissime. Il governo sta lavorando alla riforma delle pensioni che dal prossimo anno dovrebbe prevedere una soluzione strutturale, diversa dalle “toppe” alla Legge Fornero che sono state messe negli ultimi anni.

Opzione donna 2024 ultimissime

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha annunciato l’apertura delle trattative sul tema della riforma pensioni, avviando un’interlocuzione con il Movimento Opzione Donna. Il Ministro Marina Calderone ne ha incontrato il 14 febbraio i rappresentanti, Teresa Ginetta Caiazzo e Lucia Rispoli.

Il confronto si è concentrato sulla richiesta di proroga della precedente formula di flessibilità in uscita e, più in generale, sulle possibili agevolazioni da riservare alla pensione delle donne, in vista della imminente riforma previdenziale in preparazione da parte del Governo Meloni.

Cosa succederà con la riforma delle pensioni?

Un aspetto importante della Riforma sarà ovviamente Opzione donna che nella sua formulazione attuale ha lasciato molte lavoratrici insoddisfatte. Ad ogni modo, il ministro del Lavoro Marina Calderone in un’intervista rilasciata al Messaggero ha spiegato che l’Esecutivo continuerà il suo lavoro in direzione di “misure che garantiscano la semplificazione del sistema attuale” con “benefici pensionistici più chiari, razionali e stabili”.

Si intende migliorare la normativa vigente  in particolare, riguardo  la flessibilità in uscita:

  • le categorie più interessate da lavori usuranti;
  • le pensioni sperimentali come la cd. Opzione Donna ( che potrebbe vedere ulteriori modifiche rispetto al 2023).
  • i meccanismi di staffetta generazionale  per favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro senza disperdere il patrimonio di competenze. dei più anziani.

L’incontro tra governo e sindacati

Un tavolo tecnico si è tenuto il 13 febbraio ed è stato definito “interlocutorio” dal governo e “deludente” dalla Cgil.

“Un confronto deludente: non abbiamo ricevuto alcuna risposta”. Così il segretario confederale della Cgil, Christian Ferrari a margine dell’incontro.

“Per prima cosa abbiamo chiesto – ha spiegato Christian Ferrari, segretario confederale Cgil – un riscontro in merito al ripristino dei requisiti di Opzione donna in vigore fino allo scorso dicembre. Su questo punto, nell’ultimo incontro di gennaio, la Ministra del Lavoro si era impegnata a portare una proposta di provvedimento in quella stessa giornata in Consiglio dei Ministri. Non è successo nulla e oggi c’è stata la semplice riproposizione di una generica volontà di affrontare la questione.


Per Ferrari Opzione donna è una misura parziale e particolarmente penalizzante, ma un intervento correttivo, oltre a dare una risposta alle oltre 20mila lavoratrici che mediamente ne fanno richiesta, avrebbe rappresentato un primo, timido passo per dare credibilità al confronto complessivo sulla previdenza. Se neppure su questo punto ci sono progressi, c’è davvero da dubitare sulla reale intenzione dell’Esecutivo di puntare a obiettivi di riforma più ambiziosi e sostanziali per tutte le lavoratrici come quelli proposti unitariamente da Cgil, Cisl, Uil”.