Juve, inchiesta Prisma: le news – Continua a non esserci pace per la Juventus, che dopo i 15 punti di penalizzazione avuti dall’inchiesta plusvalenze, deve adesso fare i conti con l’inchiesta Prisma. La procura di Torino ha infatti trasmesso una serie di carte dell’inchiesta Prisma sui conti della Juventus alle procure di altre sei città italiane. L’iniziativa è stata presa per ragioni di competenza territoriale e, secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa, è legata ai rapporti fra la società bianconera e altre squadre di calcio. L’indagine sui conti coinvolgerà dunque altre città, un momento atteso fin dalle prime battute dell’inchiesta. Le città in questione – secondo Tuttosport – dovrebbero essere: Bologna, Udine, Genova, Modena, Cagliari e Bergamo. Genoa, Sampdoria, Atalanta e Sassuolo sono squadre che più volte sono presenti nelle intercettazioni agli atti della procura di Torino, dove il 27 marzo è prevista l’udienza preliminare. La Procura del capoluogo piemontese, infatti, non può occuparsi direttamente delle altre squadre coinvolte nei rapporti da chiarire con la società bianconera e ha dunque deciso di chiamare in causa le procure competenti in altre città d’Italia per approfondire la questione.
Juve, le news sull’inchiesta Prisma: il 27 marzo l’udienza preliminare
Intanto si terrà il 27 marzo l’udienza preliminare per l’inchiesta Prisma sui conti della Juventus, in cui verrà stabilito se il club bianconero (inteso come persona giuridica) e 12 indagati (Agnelli, Nedved, Paratici, Arrivabene, Re, Bertola, Cerrato, Gabasio, Roncaglio, Vellano, Boschetti e Grossi) dovranno presentarsi a processo. Secondo l’Ansa sarà il giudice Marco Picco a decretare il rinvio a giudizio (decreto di rinvio a giudizio) o meno (sentenza di non luogo a procedere). La Procura di Torino contesta al momento alla Juventus reati di false comunicazioni sociali (art. 2622 cc), ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza (art. 2638 cc), manipolazione del mercato (art. 185 D.Lgs 58/1998) e dichiarazione fraudolenta attraverso l’utilizzo di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti (art.2 D.Lgs 74/2000). Due i filoni dell’inchiesta Prisma: quello sulle plusvalenze e quello sulla cosiddetta “manovra stipendi”. Secondo l’accusa, i giocatori della Juve avrebbero infatti rinunciato a una sola mensilità e non a quattro, come comunicato dal club con una nota nel marzo 2020, posticipando i pagamenti in un secondo momento tramite alcune scritture private. In questo modo, secondo gli inquirenti, sarebbero state evidenziate delle discrepanze nei bilanci del club per il triennio 2018-2020.
Gli aggiornamenti
In attesa dell’udienza preliminare del 27 marzo, la Procura di Torino aveva già notificato lo scorso 24 ottobre l’avviso di termine delle indagini preliminari ai componenti del precedente Consiglio d’Amministrazione della Juventus coinvolto nell’inchiesta Prisma, ma l’attività dei magistrati non si è mai interrota. È arrivata adesso dunque la trasmissione degli atti ad altre sei città italiane, ma già dai giorni scorsi la Guardia di Finanza aveva prima interrogato Paulo Dybala a Roma per provare a fare maggiore chiarezza sulle due manovre stipendi imputate al club bianconero tra 2020 e 2021, poi è toccato a Rolando Mandragora, ma per quanto riguarda il caso plusvalenze che ha già portato la Juventus alla prima penalizzazione di 15 punti in campionato.