Trattoria Antichi Sapori Ostia incendio. La scorsa notte è andata in fiamme ad Ostia la trattoria Antichi Sapori. La segnalazione è scattata intorno all’una tra giovedì 23 e venerdì 24 febbraio. Il locale a quell’ora era chiuso e pertanto all’interno non c’era nessuno. Stando ai primi accertamenti, le fiamme si sarebbero propagate dalla serranda della trattoria, nella parte esterne, bruciando in pochi minuti una parte del locale e l’intera cucina. I carabinieri che indagano su questo caso non escludono che si tratti di un gesto doloso. Questa notte sono stati ascoltati i proprietari del locale mentre i vigili del fuoco domavano l’incendio.
Trattoria Antichi Sapori Ostia incendio, la pista del clan
Gli inquirenti stanno mantenendo il massimo riserbo sulle cause dell’incendio al ristorante e non è esclusa alcuna pista, dall’atto isolato all’ipotesi dolosa. I proprietari sono però convinti che dietro l’incendio ci sia stata la mano di qualcuno. Sulla pagina social della trattoria, i proprietari hanno scritto: “Bruciare il locale, Un gesto infame un gesto che non ha motivazioni , né giustificazioni , siamo gente onesta che si sveglia ogni mattina per alzare la serranda e lavorare , dove ci mangiano 10 famiglie e non è giusto ! ma siamo grandi lavoratori e torneremo più forti di prima chiediamo scusa a tutti i clienti !”. Il locale era stato aperto due anni fa e si trova in una zona commerciale, tra piazza Repubbliche Marinare e Ostia Nuova. Nelle scorse ore gli inquirenti hanno spiegato che non ci sarebbero più dubbi sull’origine dolosa dell’incendio in quanto sarebbero state trovate tracce di benzina da cui poi sono scaturite le fiamme. Si tratta dell’ennesimo incendio di un’attività avvenuta sul territorio. I cittadini hanno sempre più paura considerando lo spettro dei clan sul litorale romano.
Gli altri locali danneggiati
Lo scorso 5 agosto ad Ostia una forte esplosione aveva reso inagibile il locale Nalu Pokè all’angolo tra Corso Regina Maria Pia e Via Pietro Rosa a Ostia. Alcune persone avevano inserito della benzina dal magazzino nel retro dell’attività per poi dare fuoco. Per la pressione generata dalle fiamme e dal fumo all’interno, erano esplosi gli infissi dell’ingresso dell’esercizio commerciale. I giovani imprenditori che avevano aperto il locale si sono poi rimboccati le maniche e oggi hanno riaperto la loro attività. Dopo il rogo che ha gravemente danneggiato la struttura, in tantissimi sono accorsi sul posto per mostrare la propria vicinanza ai giovani gestori: clienti, amici e istituzioni, con il sindaco di Roma Roberto Gualteri in prima linea. A seguito dell’incendio, i proprietari avevano dichiarato: “Quello che abbiamo cercato di costruire in questo anno di Nalu Pokè è emerso ancora di più in questo momento: una comunità sul territorio, una bellissima comunità che ci sta dando forza”. A settembre invece era stato dato alle fiamme il pub Casa Clandestina. Un principio di incendio aveva bruciato i locali della cucina senza compromettere l’agibilità del locale. Anche in questo caso si è tratto di un rogo doloso. Il titolare aveva dichiarato: “Ho sperato fino all’ultimo che non fosse doloso, che fosse un guasto o altro. Perché non volevo crederci ma purtroppo sembra che qualcuno abbia dato fuoco”. Il patron del locale è arrivato di corsa appena avvertito ed ha provato a spegnere l’incendio con gli estintori. A concludere il lavoro poi i vigili del fuoco subito allertati. Il titolare aveva spiegato: “Sinceramente non ho parole, perché non facciamo nulla di male, anzi cerchiamo di dare il nostro contributo al quartiere, con progetti ed essere un punto fermo per giovani e famiglie in questo territorio abbandonato. Adesso ci sarà da rimboccarsi le maniche, ma alla fine sappiate che non mollerò mai. Questo territorio ci piace troppo, ed un giorno ci saranno 10, 100 case clandestine in ogni quartiere che ne avrà bisogno. Nemmeno alla morte ho ceduto (un anno e mezzo fa con il covid), pensa se mi fermerete con un po’ di benzina e una miccia”. Ora il locale è stato di nuovo riaperto.