Primarie Pd: come votare domani, domenica 26 febbraio. I gazebo saranno aperti in tutta Italia dalle 08 alle 20 per la sfida finale fra i candidati Stefano Bonaccini e Elly Schlein. I risultati attesi domani sera.

Primarie Pd: come votare domani nei gazebo

Domani 26 febbraio, negli oltre 5.500 gazebo allestiti in tutta Italia, i cittadini italiani maggiorenni potranno votare per le eleggere il nuovo segretario o la nuova segretaria del Pd. Ogni cittadino può votare solo nel proprio comune elettorale. La mappa dei gazebo è disponibile sul sito del Partito Democratico. Recatisi al gazebo, gli elettori dovranno presentare un documento che attesti identità e residenza. Ai votanti non iscritti al PD sarà inoltre richiesto un contributo di 2 euro.

Chi può votare alle primarie

Alle primarie del Pd può votare ogni cittadino italiano o cittadina italiana maggiorenne. Questo significa che non è necessario essere iscritti al partito per esprimere una preferenza. È prevista, inoltre, la possibilità di voto anche per i cittadini dai 16 anni di età in su, per i cittadini stranieri residenti in Italia e per gli studenti e i lavoratori fuori sede, a patto che queste categorie si siano registrate entro il 24 febbraio sulla piattaforma ufficiale del Partito Democratico. La pre-registrazione è obbligatoria anche per il voto online previsto solo per gli italiani residenti o domiciliati all’estero e per determinate categorie.

Quando sapremo i risultati delle primarie e chi è in vantaggio nei circoli e nei sondaggi

I risultati del voto ai gazebo per le primarie del PD sono attesi domenica notte. Ma come si collocano i due candidati?

La prima fase di voto nei circoli Pd ha visto prevalere Bonaccini con il 52,9% delle preferenze contro il 34,9 % ottenuto dalla Schlein. In termini numerici, si tratta di un distacco di circa 27.000 voti. Una differenza consistente ma non insormontabile se si considera che il voto nei gazebo è aperto a tutti i cittadini e non solo agli iscritti del Pd. L’ipotesi che la Schlein prevalga è però sconfessata anche dagli ultimi sondaggi di Euromedia Research, per i quali Bonaccini è dato al 48,2% e la sua sfidante al 13,5%. In una simile elezione, tuttavia, tutto può succedere, soprattutto se si considerano i buoni risultati ottenuti dalla Schlein nelle grandi città. Tra i due candidati esclusi dalla corsa finale alle primarie – De Micheli e Cuperlo – la prima ha apertamente dichiarato il suo appoggio a Bonaccini, mentre il secondo ha scelto di non indicare una preferenza. Potrà l’8% dei voti di Cuperlo confluire quindi a sostegno della Schlein?

Ciò che sappiamo per certo è che se Elly Schlein sarà sconfitta non accetterà il ruolo di numero due di Stefano Bonaccini. Chiarissima infatti la posizione della diretta interessata, intervenuta mercoledì sera a Porta a Porta:

Non ha senso, è finito il tempo del partito patriarcale che vede sempre bene le donne bene nei ruoli di vice e non è una sorpresa. Se mi sono candidata penso che occorra fermare questa logica di cooptazione. Credo che il partito necessiti di una guida femminista che apra il varco a tante altre donne e giovani

Comunque andrà, ciò che è certo è che la campagna per le primarie, sino ad oggi, non ha riservato grandi sorprese. Non sono state infatti notate grandi differenze nelle proposte dei due candidati, i quali si sono mostrati anzi più volte in sintonia su molti temi. Solo negli ultimi giorni Bonaccini e Schlein hanno alzato leggermente i toni, principalmente in relazione alle diverse correnti interne del partito che si sono posizionate a favore dell’uno o dell’altra.

L’intero percorso delle primarie – annunciate da Enrico Letta dopo la sconfitta alle elezioni del 25 settembre – è stato nei fatti sottotono, forse non all’altezza delle aspettative di chi chiede un Partito democratico rinnovato e, soprattutto, in grado di esercitare una forte opposizione al Governo guidato da Giorgia Meloni. Riuscirà il nuovo o la nuova segretaria del Pd a imprimere una svolta all’azione del partito? Lo scopriremo presto.