Costanzo De Filippi attentato. Ricordiamo il lontano 14 maggio 1993. Il famoso giornalista e conduttore televisivo era sopravvissuto insieme alla moglie, Maria De Filippi, all’attentato ad opera di Cosa nostra in via Fauro, a Roma. Oggi, in occasione della sua morte, sono tanti gli episodi importanti che riemergono per la memoria del noto personaggio scomparso.

Arrivano i dettagli sulla vicenda che ha sconvolto la cronaca e il mondo dello spettacolo per i primi anni Novanta. Vivida la paura e le voci dei giornali e dei protagonisti del caso.

Costanzo De Filippi attentato: perché è successo

Ancora è un eco, il rimbombo delle parole scioccanti, le testimonianze dello stesso Maurizio, che a più riprese ha raccontato, nel corso della sua vita, quanto successo in via Fauro, la sera del 14 maggio.
“La mafia mi dedicò 70 chili di tritolo mentre tornavo a casa in macchina con Maria. Il bello è stato accorgerci che eravamo vivi.”

Maurizio Costanzo, morto oggi all’età di 84 anni, ha sempre descritto l’episodio che l’ha visto vittima di attentato insieme alla moglie Maria, come il più brutto e il più bello della sua vita: il più bello è arrivato quando si è reso conto di esser sopravvissuto. Ha dato un valore più prezioso alla sua intera esistenza.

Nel periodo dell’attentato, Maurizio Costanzo era particolarmente impegnato a contrastare la mafia, ospitando Giovanni Falcone in diversi programmi, e realizzando una maratona televisiva a reti unite Rai-Fininvest per lottare contro il messaggio mafioso insieme a Michele Santoro. I toni nel mondo dell’informazione italiana sono diventati via via sempre più accesi. Costanzo si è a tutti gli effetti affermato come uno dei paladini mediatici della lotta contro la mafia. Eclatante, è l’episodio in cui fu bruciata in diretta una maglietta con la scritta “Mafia made in Italy”.

Lo stesso Maurizio Costanzo è entrato nel dettaglio, raccontando l’atmosfera vissuta nel periodo dell’attentato.
Durante un episodio in cui è stato ospite a Domenica In, il giornalista ha detto, ricordando quegli episodi:


“Dopo tutto quello che ho fatto, questo me lo hanno detto i magistrati, Totò Riina disse ‘questo Costanzo mi ha rotto i c***ioni. E quella è stata la sentenza di morte.”

Attentato a Maurizio Costanzo e Maria De Filippi

L’attentato risale al 14 maggio 1993: Maurizio Costanzo stava lasciando il teatro Parioli, dove si era tenuto il Maurizio Costanzo Show, quando una Fiat Uno, imbottita di tritolo, è esplosa vicino. Non ci sono state vittime.

Il giornalista e conduttore stava viaggiando su un’auto blindata, una Mercedes blu, insieme a Stefano Degni, il suo autista, e a Maria De Filippi, la sua compagna e futura sposa. Li seguiva un’altra auto, una Lancia Thema, in cui viaggiava la scorta del giornalista, composta da Fabio De Palo e Aldo Re.

La Fiat Uno è esplosa con un certo ritardo, a causa dei problemi al telecomando, mentre la Mercedes blu di Maurizio Costanzo si è trovata ad essere protetta durante l’esplosione da un muretto di una scuola.

La scorta del giornalista è stata leggermente ferita (De palo lo fu, mentre Re subì delle lesione a causa dello shock improvviso), ma i passeggeri nella sua auto (l’autista Stefano Degni e Maria De Filippi) sono rimasti completamente illesi.

Costanzo De Filippi attentato

Attentato Via Fauro: la testimonianza di Maria De Filippi

“Sulla macchina con me c’era Maria De Filippi che è la persona che divide con me fino a ieri gioie e fino a questa notte le ansie.”

Parlava così, nelle interviste, Maurizio Costanzo a poche ore dall’attentato in via Fauro.
Ancora vivide sono proprio le testimonianze della stessa Maria (all’epoca 32enne), ripresa spaventata durante un servizio del Tg2 del 1993. Aveva parlato anche lei dello shock di quella sera ma, sopratutto, della fortuna di essere rimasta viva insieme a Maurizio.


“In quel momento non pensi niente, anche se sei fredda e lucida e vedi quello che ti succede. Io ho avuto paura, per cui uno si guarda, guarda la persona che ha accanto, vede che stai bene, che non è successo niente, poi ti viene voglia di scappare ed io sono scappata. Sono corsa avanti e lui dietro.”( Riferita a Maurizio).