Vinicio Capossela La crociata dei bambini, questo è il titolo della nuova canzone dell’amatissimo cantautore nato ad Hannover ma milanese d’adozione. Si attendeva il suo ritorno da tempo ma l’attesa non è stata disillusa grazie ad una produzione di livello finissimo a detta di tutti i principali critici musicali. Questo pezzo prodotto da La Cùpa e edito dall’etichetta Parlophone per Warner Music Italy sarà a portata del grande pubblico a partire da oggi. Come era plausibile immaginarsi, l’artista ha sentito l’esigenza di raccontare ciò che accade intorno a lui, ma un po’ intorno a tutti, per cui non stupisce che questa canzone sia figlia di un’urgenza comunicativa contro tutte le guerre. Una risposta dell’arte ad un conflitto esploso esattamente un anno fa in Ucraina. Scopriamo il significato di questo lavoro e godiamoci le sue liriche.
Vinicio Capossela La Crociata dei bambini, il significato
Dopo l’exploit del concerto a Lecce, torna anche alla scrittura l’artista di “Ovunque proteggi”. Il suo nuovo lavoro si ispira al poema di Bertolt Brecht “La crociata dei ragazzi“, pubblicato in Italia da Einaudi nel 1959, che affronta il tema della guerra e delle sue conseguenze distruttive sulla cultura e l’innocenza dei bambini. Ecco come lo descrive il blog di settore Bellacanzone:
“Il poema di Brecht racconta la storia di un gruppo di ragazzi e adolescenti che cercano di fuggire dalla guerra attraversando macerie e distruzione alla ricerca di una terra di pace. Capossela, a un anno dall’inizio della guerra in Ucraina, lancia questo brano come il primo di tredici canzoni urgenti che intendono denunciare la violenza e l’orrore delle guerre in tutto il mondo.”
Si tratta quindi di un’opera d’ingegno che vuole essere contro tutte le guerre ancor più oggi, “epoca di costante crisi”, in cui il cantante vuole dare sfogo a questi temi:
- l’antimilitarismo
- la denuncia della guerra come suprema e più disumana affermazione del capitale
- l’essenza stessa dell’innocenza
- l’infanzia
Il video
La nuova canzone di Vinicio Capossela è accompagnata da un video poetico realizzato dal noto disegnatore Stefano Ricci, con la collaborazione di Ahmed Ben Nessib. Si tratta di un lavoro che utilizza la tecnica del gesso bianco su carta nera e che è costituito da 4705 immagini, fotografate una per una, senza l’ausilio di tecniche di animazione digitale. Si tratta di un’opera visiva che va di pari passo a quella musicale per un connubio che restituisce l’incalzare dell’emozione di questo brano.
Eccolo:
Vinicio Capossela La Crociata dei bambini, il testo
“Partirono all’alba
in crociata i bambini
Le facce gelate, chi li troverà?
Partirono in fila,
Sepolti di neve
I soli scampati alle bombe
ed ai soldatiVolevan fuggire dagli occhi la guerra,
volevan fuggirla per cielo e per terra
un piccolo capo, la pena nel cuore,
provava a guidarli
e la strada
non sapeva trovare.Una bambina di undici,
ad una di quattro, come una mamma
portava per mano
ed un piccolo musico, col suo tamburo,
batteva sordo, al timore
di farsi trovareE poi c’era un cane, ma morto di fame
che per compassione nessuno ammazzò,
e si faceva scuola
tutti alla pari
sillabavan maestri e scolari
P. A. C. E
C’era Fede e Speranza
ma né pane, né carne
non chiamate ladro chi deve rubare,
per dare alle bocche, di cosa mangiare
farina ci vuole
e non solo bontàSi persero in tondo, nel freddo di neve
nessuno più vivi li poté trovare,
soltanto il cielo, li vede vagare
nel cerchio
dei senza meta
dei senza patriaE cercano insieme una terra di pace
non come quella che hanno lasciato,
senza fuoco e rovina di Colosseo
ed immenso dietro di loro…
diventa il corteo
Il cane nel bosco
fu trovato una sera
al collo portava un cartello con scritto:
qualcuno ci aiuti, abbiam perso la strada
seguite il cane,
e vi prego,
non gli sparateLa scritta infantile, trovò un contadino
ma non la mano che la tracciò
un anno è passato, e nessuno è venuto
il cane soltanto è restato
a morire di fameIl cane soltanto è restato
e si muore di fame”