Spid Cie app unica per l’identità digitale per facilitare le operazioni online: a cosa serve? Dalla Commissione europea, invece, arrivano le novità di includere anche bancomat e titoli di studio. La scadenza dello Spid è prossima ed è quella del 23 aprile 2023 quando l’Agenzia per l’Italia digitale dovrà rinnovare i contratti con i fornitori dei servizi di identità. Nella giornata di oggi, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti di Fratelli d’Italia, ha convocato i gestori per arrivare a una soluzione sui rinnovi. Presenti al tavolo Tim, TeamSystem, Register, Poste Italiane, Sielte, Namirial, Intesa, Lepida, InfoCert, Etna e Aruba che erogano i servizi di accesso tramite Spid. L’obiettivo è quello di arrivare alla proroga dei contratti di fornitura del sistema che, finora, ha visto la registrazione di oltre 34 milioni di utenze per 12.674 amministrazioni pubbliche attive. Oltre al rinnovo, tuttavia, l’Agenzia per l’Italia digitale mira a novità dal punto di vista tecnologico, con un’unica applicazione che dovrebbe servire sia per lo Spid che per la Carta di identità elettronica (Cie). Parallelamente, la Commissione europea sta sperimentando un nuovo standard che dovrebbe contenere un’unica identità digitale per diverse finalità: dall’identificazione alla patente di guida fino ai mezzi di pagamento elettronici.
Spid Cie app unica, ecco le novità in arrivo: a cosa serve?
In arrivo una nuova e unica applicazione per l’identità digitale che farà confluire sia lo Spid che la Carta di identità elettronica (Cie) in un’unica piattaforma di accesso e di servizi. È questo il progetto al quale sta lavorando il Dipartimento per l’Innovazione del governo guidato da Giorgia Meloni, in linea con i target del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Seguendo gli obiettivi prefissati dal Recovery Fund, si perseguirebbe quello di implementare l’identità digitale puntando a raggiungere il 70% della popolazione coperta dal servizio di accesso ai servizi pubblici mediante identità digitale elettronica. Spid e Cie avrebbero un’unica app per non presentarsi come un doppione di servizi digitali, dal momento che la Commissione europea si era mossa con anticipo nel campo dell’innovazione tecnologica. La Carta di identità elettronica, emessa dal ministero dell’Interno, fornisce la possibilità di accedere ai servizi della Pubblica amministrazione con specifiche modalità: infatti, le nuove emissioni contengono un codice pin, un codice puk e un lettore apposito. Per ottenere lo Spid è necessario, invece, rivolgersi ai provider che offrono i servizi digitali, accreditati dall’Agenzia per l’Italia digitale, secondo le regole dettate da quest’ultima. Proprio il 23 aprile prossimo scade il contratto che l’Agenzia ha con questi provider, motivo per il quale oggi sono stati convocati le società fornitrici dopo gli incontri che si sono tenuti già il 13 e il 20 febbraio scorsi.
Obiettivi identità digitali
C’è anche un nodo costi per il rinnovo dei contratti dello Spid emerso negli incontri fin qui che si sono tenuti nella sede dell’Agenzia per l’Italia digitale. Infatti, i provider non riterrebbero sufficienti i contributi statali a copertura dei costi che sostengono per attivare le nuove identità digitali e per il mantenimento delle stesse: le nuove registrazioni sono cresciute di 6 milioni nello scorso anno e gli accessi hanno superato un miliardo in tutto l’anno. Dalla trattativa sarebbe emerso che i provider avrebbero chiesto 50 milioni di euro per il rinnovo del contratto. Il governo starebbe trattando per dimezzare i costi. Poi c’è la questione tecnica, ovvero un’unica applicazione per Cie e Spid. L’obiettivo è quello di “verificare la fattibilità a lungo termine di un’unica identità digitale, nazionale e gestita dallo Stato”.
La nuova ‘card’ europea: patente, tessera sanitaria, titoli di studio e bancomat tutti insieme
L’applicazione unica sarebbe più in linea con l’idea che si sta studiando a livello europeo di una “digital identity wallet (Eudi)“, nella quale sarà possibile inserire le credenziali di accesso di tutti i cittadini europei. Su questo progetto la Commissione ha rilasciato una prima versione (un toolbox) il 10 febbraio scorso. Questa tecnologia, sviluppata dagli Stati membri in collaborazione con la Commissione, costituirà la base per progettare un prototipo da implementare per vari utilizzi. Lo strumento integrerà la proposta legislativa su un’identità digitale sicura e affidabile, uno standard che possa essere utilizzato in tutti i Paesi europei. Ad oggi, la Commissione europea informa che lo stato di avanzamento dell’ideazione è al prototipo, ma l’obiettivo è quello di arrivare a una sola identità capace di integrare la patente di guida, la tessera sanitaria, i sistemi di pagamento elettronici e i titoli di studio. Il progetto pilota dovrebbe arrivare nella prima metà di quest’anno.