Tavolo provinciale per l’autismo. E’ di poche ore fa la conferma dell’istituzione del “Tavolo provinciale per l’autismo”, un luogo di confronto e coprogettazione che ha lo scopo di riunire tutti i soggetti provinciali volti a rendere accessibile alle cure e promuovere il benessere psico-sociale-educativo delle persone interessate all’autismo.

Il Coordinamento degli Ambiti Territoriali della Provincia di Brindisi ha proposto il progetto che è stato approvato per mezzo della sottoscrizione dell’accordo di rete tra il Presidente della Provincia di Brindisi Toni Matarrelli, i Presidenti dei Coordinamenti Istituzionali degli ATS della Provincia, il Dirigente DSM ASL Brindisi, il Dirigente scolastico scuola Polo per l’inclusione provinciale, la Dirigente scolastica Scuola CTS, il Forum del Terzo Settore Puglia, i rappresentanti delle associazioni delle famiglie accreditate presso il CAT Brindisi, la Direzione scientifica IRCCS Medea.

Tavolo provinciale per l’autismo, obiettivi

Il “Tavolo provinciale per l’autismo” si presenta come un progetto molto importante che mette al centro la vita delle persone autistiche e nasce con l’obiettivo di tutelare tante vite e fare un programma attraverso un gruppo di esperti affinché ci sia una copertura totale di servizi che possano agevolare i ragazzi e le loro famiglie.

E’ un momento importante perché mettiamo insieme tutti gli attori coinvolti nella crescita educativa e riabilitativa dei nostri ragazzi – ha spiegato il Coordinatore della Cabina di Regia ATS Antonio Calabrese. – La Provincia da oggi sta lavorando all’interno di una rete per poter monitorare e aiutare le famiglie”.

Compiti del progetto di Brindisi

I compiti del “Tavolo Provinciale per l’Autismo” sono:

  • collaborare con il tavolo regionale attraverso l’invio di proposte ed aggiornamenti sulle attività e i progetti riguardanti le persone interessate all’autismo;
  • analizzare lo stato di attuazione dei LEA e LEPS a favore dei DSA;
  • mettere in atto verifiche, con cadenza periodica, sullo stato di attuazione dei servizi;
  • mettere a disposizione delle indicazioni e i pareri per la programmazione delle azioni attuative;
  • dare disponibilità di una costante azione di ascolto delle istanze dei portatori di interesse;
  • promuovere la partecipazione alle decisioni e alle valutazioni delle politiche pubbliche in favore della diagnosi precoce e della presa in carico integrata e continuativa delle persone affette da DSA.

“E’ necessario attrezzarsi in maniera adeguata per affrontare un tema cruciale per il futuro persone interessate allo spettro autistico”, ha affermato il Presidente della Provincia Toni Matarrelli.

Autismo, il disturbo dello spettro autistico

Tutti lo chiamano autismo in realtà sarebbe bene parlarne come disturbo dello spettro autistico, vale a dire un disturbo del neuro-sviluppo che raggruppa linguaggio e comunicazione, interazione sociale, interessi ristretti, stereotipati e comportamenti ripetitivi.

L’autismo si può sviluppare in diversi livelli e a seconda di quale parte, la persona affetta può mostrare una serie di elementi. I bambini con disturbo dello spettro autistico hanno solitamente sintomi che si presentano con difficoltà nella comunicazione e interazione social, difficoltà di comprensione del pensiero altrui e difficoltà ad esprimersi con parole o attraverso la gestualità o con l’utilizzo dei movimenti facciali.

Nei casi più gravi è possibile percepire anche una iper sensibilizzazione per i rumori e suoni, e movimenti del corpo ripetitivi e stereotipati, come dondolio, auto stimolazione o battito di mani. Poi ancora i soggetti affetti possono ripetere risposte insolite alle persone, attaccarsi agli oggetti, opporsi al cambiamento nella routine, o adottare un comportamento aggressivo o autolesionista.

Alcune volte queste persone possono sembrare che non riescano a vedere oggetti, persone o riconoscere attività nell’ambiente circostante. In alcuni soggetti si possono sviluppare anche crisi epilettiche e proprio questi attacchi possono essere assenti all’inizio per poi verificarsi in adolescenza.

Non vi è una causa da cui ha origine l’autismo e per adesso sono ancora sconosciute, sebbene i ricercatori continuino a studiare tale disturbo e affermino che nei disturbi dello spettro autistico possono entrare cause neurobiologiche, costituzionali e psicoambientali acquisite.