Assunzione lavoratori detenuti o internati: l’ordinamento giuridico nazionale prevede la possibilità di ottenere dei vantaggi a livello fiscale e contributivo nel caso in cui le imprese decidano di assumere:

  • detenuti o internati all’interno degli istituti penitenziari;
  • detenuti o internati lavoranti all’esterno del carcere, in base a quanto viene stabilito nelle disposizioni contenute all’interno dell’art. 21 della legge n. 354 del 1975 (ordinamento penitenziario);
  • detenuti o internati semiliberi.

Assunzione lavoratori detenuti o internati: che cosa sono, a chi spettano, a quanto ammontano e come accedere alle agevolazioni fiscali

Le imprese che decidono di assumere uno dei lavoratori che abbiamo indicato durante il corso del precedente paragrafo, per un periodo minimo pari ad un mese, potranno beneficiare della concessione di un credito d’imposta, a valere sulla legge n. 193 del 2000 (c.d. Smuraglia).

Le agevolazioni fiscali in questione possono essere richieste da:

  • le cooperative sociali di cui alla legge n. 381 del 1991;
  • le imprese pubbliche;
  • le imprese private.

Queste imprese potranno beneficiare delle agevolazioni fiscali e contributive solamente dopo aver stipulato un’apposita convenzione con la Direzione dell’Istituto penitenziario nel quale si trovano i lavoratori che hanno deciso di assumere.

L’assunzione di lavoratori detenuti o internati all’interno degli istituti penitenziari oppure lavoranti all’esterno del carcere, dunque, dà luogo alla concessione di agevolazioni fiscali, le quali vengono erogate sotto forma di credito d’imposta, per un importo massimo pari a 520 euro mensili per ogni lavoratore assunto e per l’eventuale formazione della mano d’opera.

In quest’ultimo caso, però, le agevolazioni fiscali vengono concesse solamente a patto che l’assunzione venga finalizzata subito dopo lo svolgimento del periodo di formazione del detenuto assunto e che l’attività lavorativa sia portata avanti per un periodo di tempo minimo corrispondente al triplo del periodo di formazione per il quale l’impresa ha beneficiato dello sgravio.

Qualora, invece, l’impresa decida di assumere un detenuto o internato semilibertà, potrà ricevere indietro un credito d’imposta di importo massimo massimo pari a 300 euro mensili.

In particolare, ecco quali sono le condizioni che devono rispettare le imprese al fine di accedere al credito d’imposta:

  • assumere detenuti o internati all’interno degli istituti penitenziari, lavoranti all’esterno del carcere o semiliberi con contratto di lavoro subordinato per un periodo non inferiore a 30 giorni;
  • corrispondere un trattamento economico non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi di lavoro;
  • stipulare un’apposita convenzione con la Direzione dell’istituto penitenziario dove si trovano i lavoratori assunti.

Qualora vengano rispettati tutti questi requisiti, allora l’impresa potrà accedere alle agevolazioni fiscali con le seguenti modalità:

  • entro il 31 ottobre di ogni anno le aziende convenzionate con gli istituti devono presentare un’apposita istanza alla direzione dell’istituto, all’interno della quale dovrà essere indicato in maniera esplicita l’ammontare complessivo del credito d’imposta di cui intendono fruire per l’anno successivo, includendo al suo interno anche:
    • il periodo post detentivo;
    • il periodo dedicato all’attività di formazione;
  • entro il 15 novembre i provveditorati regionali, dopo aver ricevuto le domande dalle direzioni, dovranno inviarle al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria;
  • entro il 15 dicembre il Dipartimento determina l’importo massimo che spetta ad ogni singolo soggetto imprenditoriale che presenta la propria richiesta, comunicando all’Agenzia delle Entrate e pubblicando sul sito web del Ministero della Giustizia:
    • l’elenco degli aventi diritto;
    • l’ammontare degli sgravi.

Solo dopo che saranno terminati tutti questi passaggi, che l’impresa richiedente risulta presente all’interno dell’elenco degli aventi diritto che viene pubblicato sul sito internet del Ministero della Giustizia, e che siano maturate le agevolazioni fiscali a seguito dell’assunzione dei lavoratori detenuti o internati, allora potrà essere utilizzato il credito d’imposta in compensazione.

LEGGI ANCHE Bonus assunzioni 2023: a quali categorie spetta l’esonero contributivo