La settimana che porta all’anniversario della guerra in Ucraina continua a riservare novità clamorose dal punto di vista diplomatico: l’ultima news di rilievo arriva direttamente dal presidente Volodymyr Zelensky, il quale ha annunciato di essere pronto a incontrare una delegazione dalla Cina per discutere il piano di pace che Pechino potrebbe presentare già domani, quando Xi Jinping terrà un discorso esclusivo.

L’occasione istituzionale all’interno del quale si inseriscono tali dichiarazione è la visita in Ucraina del primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, terzo leader arrivato a Kiev dopo Biden e Giorgia Meloni.

Il leader ucraino ha poi definito “un primo passo promettente” l’interesse della Cina nel trovare una soluzione pacifica al conflitto, confermando un passaggio già emerso durante la conferenza stampa congiunta con la premier italiana, in cui sostanzialmente dava per acquisito il sostegno alla pace di Pechino.

Zelensky disposto a incontrare la Cina e a discutere di pace in Ucraina

Proseguendo poi il discorso sul piano di pace in Ucraina, Zelensky ha espresso il seguente concetto:

Mi sembra che il nostro documento, la nostra formula di pace, sia già stata sostenuto da un gran numero di Stati, e ci aspettiamo un ulteriore sostegno perché crediamo sia importante avere una posizione unica a riguardo

Il riferimento è al piano di pace in 10 punti presentato dal capo di Stato durante il vertice del G20 in Indonesia lo scorso novembre: i suoi elementi salienti sono il ritiro immediato delle truppe russe dal territorio ucraino, l’istituzione di un tribunale per i crimini di guerra e il rilascio di tutti i prigionieri e delle persone trasferite con la forza oltre confine.

Comunque sia, in attesa di conoscere effettivamente la posizione della Cina, è legittimo ipotizzare che il piano di pace preveda delle condizioni favorevoli alla Russia, dal momento che Pechino ritiene insindacabile principi di cui Mosca, come Stato membro, fa parte, a cominciare dalla Carta delle Nazioni Unite. Inoltre, aleggia sempre il timore che questa entrata in scena improvvisa del Dragone possa celare un futuro supporto militare al Cremlino.

Sanchez: “La Russia non vincerà”

Come detto, è stato il giorno dell’incontro tra Zelensky e il primo ministro iberico Pedro Sanchez. Al suo arrivo a Kiev, il leader spagnolo è stato ricevuto dal vice ministro degli Esteri ucraino, dall’ambasciatore ucraino a Madrid e dall’ambasciatore spagnolo in Ucraina. Così come accaduto per Joe Biden (e a differenza di Meloni), anche Sanchez non si era annunciato in missione nell’est Europa.

La posizione della Spagna rispetto al conflitto è spesso passata in secondo piano, tuttavia Madrid è stato uno dei pochi Paesi ad aver mantenuto una linea coerente al fianco della causa ucraina. Ieri, in audizione in Parlamento, il ministro della Difesa Margarita Robles ha dichiarato l’intenzione di fornire all’Ucraina sei carri armati Leopard di fabbricazione tedesca, dopo averli riparati.

Così come i leader che lo hanno preceduto, anche Sanchez ha visitato i villaggi-fossa di Irpin e Bucha, vero simbolo della devastazione provocata dall’aggressione russa, depositando un mazzo di fiori davanti a una delle fosse comuni di cittadini uccisi.

Bucha e Irpin mostrano le ferite e le cicatrici della barbarie di Putin. La Russia non vincerà questa guerra. Tutta la Spagna è al fianco dell’Ucraina