Bonus nuove imprese e contributi donna, fondo perduto dal 30% al 50% delle spese ammissibili dalle Regioni: ecco dove si può fare richiesta dei finanziamenti per avviare una nuova attività e per quelle che operano da tempo. Sono concentrati soprattutto nelle Regioni del Nord Italia i bandi che mettono a disposizione incentivi per avviare o consolidare una nuova attività: Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna hanno previsto forme di contributi soprattutto a vantaggio dell’imprenditoria al femminile e dei giovani, non tralasciando gli aiuti alle imprese che operano da tempo. Le risorse disponibili variano dai 9,9 milioni di euro della Lombardia ai 2,3 stanziati dal Veneto fino ai 3 milioni dell’Emilia Romagna. Vediamo, dunque, di cosa si tratta e chi può accedere ai bonus.

Bonus contributi fondo perduto nuove imprese donna, fondo perduto dal 30% al 50% dalle Regioni: ecco dove

Bonus a fondo perduto e finanziamenti agevolati sono stati messi a bando dalla Regione Lombardia con l’edizione di quest’anno dell’iniziativa “Nuova impresa“, che segue gli aiuti degli scorsi anni. Con il bando si punta a incentivare la nascita di nuova imprese e l’autoimprenditorialità: hanno accesso a questi aiuti, dunque, anche i liberi professionisti e, in generale, i lavoratori autonomi con partita Iva individuale. Si tratta di contributi a fondo perduto per l’avvio delle nuove imprese: il bando “Nuova impresa” eroga risorse per un milione di euro con bonus a fondo perduto del 50% delle spese ammissibili da un minimo di 3.000 euro fino al limite di 10.000 euro. La nuova edizione si aggiunge a quella dello scorso anno per un complessivo di risorse pari a 9,9 milioni di euro: i fondi 2022 devono essere richiesti entro il 31 marzo 2023. Per presentare domanda delle agevolazioni è necessaria la partita Iva individuale o essere a capo di una micro, piccola o media impresa, con iscrizione nel Registro delle imprese al giorno 1° gennaio 2023. Per la richiesta è prevista la procedura a sportello. La Regione Veneto ha stanziato risorse per 2,3 milioni di euro per progetti relativi alla nascita e allo sviluppo di imprese. I contributi a fondo perduto riguardano attività operanti in specifici settori, quali l’artigianato, l’industria, il commercio, i servizi e le attività professionali esercitate da donne. Si punta, quindi, a rafforzare il tessuto delle piccole e medie imprese della regione, con l’attuazione della legge regionale numero 1 del 2000. Si sottolinea che una quota delle risorse, pari a 500.000 euro, è riservata alle libere professioniste che operino sia in forma singola che associata.

Presentazione domanda incentivi Emilia Romagna dal 24 febbraio 2023

Inoltre, nella distribuzione delle risorse della Regione Veneto per i bonus a fondo perduto sull’imprenditoria, è necessario considerare che a beneficiarne sono le imprese di piccole e medie dimensioni – oltre a quelle individuali – al cui interno i soci e gli organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi dei componenti da donne residenti nella regione, da non meno di 2 anni. Ancora, tra i requisiti ammissibili ai finanziamenti agevolati, nel caso delle società, è prevista una quota minima delle donne pari al 51% di proprietà del capitale sociale. Il contributo a fondo perduto è pari al 30% delle spese ammesse, nelle quali rientrano sia i beni materiali e immateriali (macchinari, attrezzature, impianti produttivi, software e hardware, arredi, mobili, autocarri e opere murarie) – che i servizi. Infine, la Regione Emilia Romagna mette a disposizione contributi a fondo perduto per le imprese al femminile con risorse pari a 3 milioni di euro per coprire fino al 45% delle spese ammissibili (30% a fondo perduto) entro il tetto di 80.000 euro. Possono richiedere gli incentivi le piccole e medie imprese, a prevalente partecipazione femminile, aventi la sede nella regione. Sono previsti criteri di premialità per un ulteriore 5% di incentivi che si aggiunge al 45%. Per la presentazione delle domande è necessario considerare le date di scadenza: lo sportello apre il 24 febbraio prossimo alle 10:00 e chiude alle 13 del 28 marzo 2023. C’è un limite anche sul numero di domande che non potrà superare le 300 pratiche.