Su Cusano Italia TV, nella trasmissione “Crimini e Criminologia” (in diretta tutte le domeniche dalle 21 a mezzanotte sul canale 264 del digitale terrestre), Fabio Camillacci è tornato ad approfondire il mistero del caso Emanuela Orlandi.
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Il caso Emanuela Orlandi
Sono passati quasi due mesi da quando il Vaticano ha fatto sapere alla stampa che il Promotore di Giustizia Alessandro Diddi ha deciso d’indagare sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. Ma Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, e il legale della famiglia avvocato Laura Sgrò, non hanno ancora ricevuto una comunicazione ufficiale dalla Santa Sede. In casa Orlandi trapela comunque ottimismo al punto che Pietro Orlandi al microfono di Fabio Camillacci ha detto: “Io per il 22 giugno prossimo quando saranno esattamente 40 anni dalla scomparsa di Emanuela, spero finalmente di organizzare un sit-in, una grande manifestazione per festeggiare la fine di questa lunga storia. Stavolta sono più positivo di sempre perché sono convinto che la strada intrapresa sia quella giusta. E’ la prima volta, infatti, che dopo 40 anni lo Stato italiano e il Vaticano provano a collaborare. Il Vaticano ha aperto un’indagine e stanno per partire i lavori della Commissione parlamentare d’inchiesta. La riapertura delle indagini sulla scomparsa di mia sorella è una decisione presa da Papa Francesco. Finalmente Bergoglio ha preso una posizione che non aveva mai preso in 10 anni di pontificato. Subito dopo l’elezione mi disse ‘Emanuela sta in cielo’. E allora, cosa sa Bergoglio di Emanuela? Se sa che è morta lo dica e non faccia come i suoi predecessori Wojtyla e Raztinger che sapevano tutto ma si sono portati il segreto nella tomba. Ricordo a Papa Francesco che gli insegnamenti di Gesù Cristo sono verità e giustizia due parole che non sono mai riuscite a penetrare nelle Mura Vaticane”.