Omicidio Barco Ferrara. Un’altra tragedia familiare si è verificata questa mattina al Barco. Una donna di 80 anni è stata trovata morta dentro la sua abitazione di Via Argante. La vittima si chiamava Maria Luisa Sassoli. In un primo momento si era ipotizzato che si trattasse di morte sospetta e infatti gli accertamenti della Polizia Mobile e Scientifica hanno appurato si trattasse di un omicidio. Ad uccidere la donna è stato infatti il figlio di 51 anni.
Omicidio Barco Ferrara, uccide la madre e si costituisce
Il figlio di 51 anni ha soffocato la madre nel sonno. L’uomo ha poi chiamato la polizia per costituirsi: “Venite, l’ho uccisa”. L’allarme è scattato intorno alle 9 quando il figlio ha chiamato il numero di emergenza dicendo di aver ucciso la madre. Sul posto sono arrivate le pattuglie della Squadra mobile e del reparto investigazioni scientifiche. L’uomo è stato fermato e portato in questura mentre sono stati avviati tutti i rilievi all’interno dell’appartamento. A far scattare la furia omicida sarebbero stati i continui litigi che andavano avanti ormai da tempo come riferito da vicini di casa: “Ogni tanto si sentiva qualche urlo ma nulla che facesse presagire tutto ciò. Siamo sconvolti. La donna era malata e deve essere dura prendersi cura di una persona così, ma quanto accaduto è inspiegabile”. In passato però era già intervenuta la polizia allertata dai vicini preoccupati per le frequenti discussioni. La donna era malata da tempo e il rapporto con il figlio era diventato burrascoso soprattutto nell’ultimo periodo. L’ipotesi è che la sera prima i due abbiano litigato e che l’anziana sia stata soffocata nel sonno al termine dell’ennesimo litigio. La donna da anni soffriva di problemi a una gamba per cui era stato necessario l’uso della carrozzina. Madre e figlio vivevano in quella casa dal 2013: lui era disoccupato e la aiutava nei lavori domestici e a fare la spesa. Il marito della vittima se n’era andato di casa anni fa e il presunto omicida aveva un fratello che andava a trovare la madre soprattutto nei fine settimana.
I precedenti
Non è la prima volta che un figlio uccide la madre. I drammi della solitudine sono sempre più frequenti in Italia. Lo scorso novembre un uomo vicino Macerata aveva ucciso la madre di 84 anni a colpi di forbici e aveva tentato di darle fuoco. La donna aveva cercato di salvarsi fuggendo dalla camera del bagno. Sarebbe stato lo psichiatra che aveva in cura Quadraroli a chiedere aiuto ai Carabinieri: aveva sentito l’uomo sabato sera, e poi in mattinata. La conversazione telefonica aveva fatto preoccupare lo psichiatra. L’uomo era infatti in cura per problemi psichici e da giorni si era rifiutato di assumere i medicinali che gli erano stati prescritti. In passato non aveva mai manifestato comportamenti aggressivi. Ad Arezzo un uomo aveva ucciso la madre di 85 anni e poi aveva chiamato i carabinieri confessando il tremendo delitto. L’uomo, 48enne, Manuele Andreini operaio, con un passato segnato da problemi psichici, avrebbe ucciso la donna pare per futili motivi. La donna, Assunta, sarebbe stata soffocata con un cuscino nel sonno. Secondo una primissima ricostruzione, il figlio 47enne avrebbe ucciso la donna, che aveva 85 anni, durante un impeto di rabbia al culmine di una lite: l’uomo si sarebbe scagliato contro l’anziana colpendola ripetutamente e provocandole lesioni così gravi da determinarne il decesso. Intorno a mezzanotte l’uomo aveva chiamato i carabinieri: “Ho ammazzato mia mamma venite”. Non è chiaro se poi avesse tentato il suicidio dopo l’omicidio della madre. L’uomo che in passato aveva sofferto di disturbi psichici aggredì una delle sorelle nel 2019: l’episodio non fu denunciato perché in quel periodo aveva interrotto la cura che gli era stata prescritta.