Si sarebbe fatto consegnare in contanti i soldi delle multe fatte ad alcuni automobilisti, per poi sfruttare il denaro per acquistare la cocaina: protagonista un vigile di 59 anni, operativo nella polizia locale di Urago d’Oglio, vicino Brescia.
L’uomo è accusato dei reati di peculato, appropriazione indebita e falso ideologico: dopo essere comparso davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia, ha scelto la via del patteggiamento, ottenendo una condanna di 9 mesi e 10 giorni. L’agente è stato anche interdetto dai pubblici uffici per un anno.
Otto gli episodi contestati dalla procura di Brescia, avvenuti tra gennaio 2019 e aprile 2022: ma le truffe costituiscono solo una parte delle contestazioni fatte dagli inquirenti nei confronti del 59enne, residente a Romano di Lombardia, nella Bergamasca.
Brescia, acquistava cocaina coi soldi delle multe: il vigile si recava dallo spacciatore con l’auto di servizio
Per fare rifornimento di cocaina, il 59enne avrebbe utilizzato, secondo la procura, l’auto di servizio: attraverso il mezzo d’ordinanza era solito raggiungere l’abitazione di uno spacciatore ai domiciliari a Martinengo, in provincia di Bergamo. La sostanza veniva pagata con i proventi delle truffe ai danni dei cittadini, che sarebbero fruttate al vigile un totale di circa 3.700 euro.
Ma non è finita qui: l’indagato avrebbe in seguito permesso al suo spacciatore di fiducia di ottenere il certificato di idoneità alloggiativa in un appartamento di Urago d’Oglio, nonostante non ne avesse i requisiti. Per farlo avrebbe utilizzato la richiesta presentata tempo prima dal reale affittuario: quest’ultimo, ascoltato dal pm, aveva dichiarato di avere solo ospitato l’amico e di avere inoltre prestato del denaro al vigile.
A fare scattare l’indagine era stata la denuncia di due donne, che avevano raccontato ai carabinieri di come il vigile si fosse proposto di fare da intermediario tra loro e uno straniero che viveva in affitto in un loro appartamento. Le due sorelle avevano spiegato che il 59enne aveva regolarmente versato loro il canone mensile che gli dava l’affittuario fino a marzo. Poi, dalla scorsa primavera, non gli avrebbe più consegnato il denaro.
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