Quali sono le città con maggior criminalità in Italia? É una domanda a cui è difficile dare una risposta anche se considerando i dati dell’ultimo report effettuato dal Ministero dell’Interno si registra comunque un calo generale dei reati nel 2022 mettendo a confronto i numeri del 2021 e dell’epoca pre pandemica del 2019. Sono 107 le provincie in testa all’indice di criminalità del 2022 con la città di Milano che si conferma il luogo dove vengono registrati più furti su una scala di 100.000 abitanti. Furti in negozi, strade e case ma non c’è solo il capoluogo lombardo in lista, subito dopo arrivano Torino, Bologna, Roma, Firenze e Napoli.

Città con più criminalità, quali sono i motivi?

In Italia cresce l’indice di criminalità, città meno sicure e violenza che dilaga. Sulle colonne dei giornali sono tornate fortemente le pagine dedicate alla cronaca nera, solamente nelle ultime settimane la città di Roma è stata protagonista di due episodi: il primo lo scorso 5 febbraio dove un 46 enne milanese è stato accoltellato intorno alle 23:30 nei pressi della stazione Termini per pochi euro ed il suo cellulare. L’uomo era nella Capitale da qualche giorno per motivi di lavoro e per il fatto sono stati arrestati tre nordafricani. Il secondo episodio risale a domenica 19 febbraio, quando Michael Lee Pon cinquantenne di originalità filippina è stato assassinato attraverso diverse coltellate in via Attanasio II a pochissimi metri dalla Stazione di Valle Aurelia. Per l’omicidio si sono costituiti due cittadini filippini, il padre di 43 anni in concorso con il figlio 16enne. Le stazioni tornano ad essere un luogo dove il crimine trova terreno fertile, purtroppo non è un bel biglietto da visita per i turisti che sbarcano nelle nostre città .

Criminalità in stazione, i motivi

Il segretario generale di Unarma, l’associazione Sindacale Carabinieri Antonio Nicolosi è intervenuto durante la trasmissione “Pomeriggio Con Noi”, condotta da Francesca Romana Macrì e Francesco Acchiardi in onda ogni giorno su Cusano Italia Tv, insieme a lui anche il sociologo della comunicazione, criminologo e docente dell’Università degli studi Niccolò Cusano il professor Marino D’Amore. I due hanno analizzato i principali motivi per cui le stazioni sono un luogo dove impazza la criminalità, secondo Nicolosi: “C’è da dire che i reati aumentano e quindi è in dubbio che il cittadino abbia più paura. C’è una percezione alta dovuta ai media ed i stessi media fanno bene ad enfatizzare per dare attenzione ad alcuni luoghi che possano essere le stazioni o città. Manca il controllo perché mancano le forze di polizia è questo il problema noi dal governo Monti abbiamo avito un abbassamento del personale dovuto al blocco del turnover che ha fatto in modo che siamo delle forze di polizia molto vecchie con carenze d’organico molto evidenti sia in polizia che carabinieri.” Secondo il professor D’Amore i media non dovrebbero generalizzare ed enfatizzare troppo: “Lo scenario della stazione termini è uno scenario che si protrae nel tempo da molti anni in questi modo con il degrado che aumenta ma non c’è mai stata una soluzione, in questo senso rientra una questione importante il rapporto tra centro e periferia, termini è una posizione centrale ma richiama un contesto particolare come i clochard e tutti coloro che hanno delle abitudini poco legali, anche perché solitamente le stazioni sono crocevia di queste situazioni. Io farei una distinzione tra la violenza e la percezione della violenza. A volte la spettacolarizzazione della violenza porta l’identificazione di determinate città con violenza, un esempio su tutti è Napoli, film e serie tv fanno decodificare la realtà di Napoli come un contesto completamente criminale e non è così.”