Allarmanti i dati dell’OMS: una donna muore ogni due minuti a causa di complicazioni durante la gravidanza o il parto. Secondo il rapporto stilato dall’Organizzazione il numero dei decessi – nonostante il lento decremento – continua ad essere molto alto soprattutto se rapportato all’era in cui viviamo.

Muore una donna ogni 120 secondi per complicazioni durante gravidanza: il rapporto

In base al rapporto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite una donna muore ogni 120 secondi a causa di complicazioni avute durante la gravidanza. Sebbene i decessi siano diminuiti di un terzo negli ultimi 20 anni, specialmente tra il 2000 e il 2015, sono rimasti immutati tra il 2016 e il 2020. In alcune regioni si sono persino ribaltati. Quasi tutte le morti si sono verificate in contesti con poche risorse e la maggior parte poteva essere evitata.

Le principali cause di decesso sono emorragie, ipertensione, infezioni e cause indirette, ma principalmente dovute all’interazione tra condizioni mediche preesistenti e gravidanza. Il rischio che una donna muoia per cause legate alla gravidanza in un paese a basso reddito sono 130 volte superiori rispetto a una donna che vive in un paese ad alto reddito. La mortalità materna, dunque, rimane un indicatore sanitario che mostra quanto sia ampio il divario nel 2023 tra i paesi ricchi e quelli poveri.

Analizzando i dati al dettaglio si denota come il tasso complessivo di mortalità materna sia sceso del 34,3% tra il 2000 e il 2015, passando da 339 donne morte durante la gravidanza o il parto ogni 100mila nati vivi a 223 decessi nel 2020. Da ciò ne deriva che quasi 800 donne sono morte al giorno nel 2020, ovvero circa una ogni 120 secondi.

Il rapporto ha rilevato inoltre che tra il 2016 e il 2020 i tassi di mortalità materna sono diminuiti solo in due delle otto regioni delle Nazioni Unite: in Australia e Nuova Zelanda del 35% e nell’Asia centrale e meridionale del 16%.

“Mentre la gravidanza dovrebbe essere un momento di immensa speranza e un’esperienza positiva per tutte le donne, è tragicamente ancora un’esperienza incredibilmente pericolosa per milioni di persone in tutto il mondo. Queste nuove statistiche rivelano l’urgente necessità di garantire a ogni donna e ragazza l’accesso a servizi sanitari essenziali e che possano esercitare pienamente i propri diritti riproduttivi”,

ha dichiarato il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus.

L’inversione di tendenza negli USA

Nonostante la mortalità materna nel periodo di gravidanza sia più alta nei paesi più poveri e più bassa in quelli più sviluppati due Stati registrano dati inversi alla tendenza. In Bielorussia tra il 2000 e il 2020 si è registrato il calo di decessi più significativo – pari al 95,5% – mentre tra il 2000 e il 2015 negli Stati Uniti si è registrato l’aumento più importante del tasso di mortalità.