Sergio Mattarella e Ursula Von der Leyen sono giunti nel dipartimento di Ingegneria per la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico, a Palermo. Ad accoglierli il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, il prefetto Teresa Maria Cucinotta, il presidente della Regione siciliana Renato Schifani, il presidente dell’Assemblea siciliana Gaetano Galvagno e il rettore Massimo Midiri. Presente anche il ministro dell’Università Anna Maria Bernini. Nella sala non mancano diverse autorità istituzionali, civili, militari e religiose tra cui l’arcivescovo mons. Corrado Lorefice e il procuratore capo di Palermo Maurizio De Lucia

Prima di raggiungere Palermo dall’aeroporto, ieri sera, la presidente della Commissione UE ha voluto fermarsi in autostrada davanti alla stele che ricorda la strage di Capaci e rendere omaggio così al giudice Giovanni Falcone, alla moglie e ai tre agenti di scorta vittime dell’eccidio del ’92. 

Von der Leyen a Palermo: “I giovani ucraini condividono gli stessi desideri dei giovani europei”

Von der Leyen, nel suo intervento di apertura, ha ricordato che domani sarà trascorso un anno da quando la Russia ha dato inizio alla brutale invasione dell’Ucraina.

Visto dalla Sicilia, potrebbe sembrare un conflitto lontano. Ma non lo è. I giovani ucraini condividono con voi gli stessi desideri, che sono quelli di tutti i giovani europei. Vogliono essere indipendenti e padroni del proprio futuro. Vogliono vivere liberamente in un paese democratico. Vogliono libertà di parola, libertà di pensiero, libertà di circolazione.

La presidente si è poi dilungata sulla Sicilia, una regione da lei definita speciale:

La Sicilia può diventare una potenza dell’energia pulita per l’Europa. Non solo quest’isola ha sole e vento in abbondanza: ha anche una solida base industriale nel settore delle tecnologie pulite. La Sicilia è cruciale per la transizione energetica anche per un altro motivo. A poche miglia dalle vostre coste c’è quello che potrebbe diventare un altro gigante dell’energia pulita: l’Africa. La Sicilia è un luogo in cui culture diverse si incontrano e si mescolano. È la terra di grandiosi templi greci e scintillanti mosaici bizantini. È una terra plasmata dai Normanni e dagli Arabi. È la patria di menti brillanti, da Luigi Pirandello a Luca Parmitano. Questo patrimonio unico di cui è ricca la Sicilia ha reso Palermo una capitale europea – della cultura, dell’arte e della scienza. Oggi finalmente capisco le parole del mio compatriota Goethe, che ha scritto: “Chi ha visto una volta il cielo di Palermo non potrà mai più dimenticarlo.

Von der Leyen: “Queste crisi ci hanno insegnato qualcosa”

La presidente della Commissione UE ha poi ricordato le sfide degli ultimi anni:

Le prove di questi tre anni sono probabilmente le più difficili mai affrontate dall’Europa. Prima la pandemia e le sue ripercussioni economiche, poi la guerra e l’impennata del costo della vita. Ma queste crisi ci hanno insegnato qualcosa. Abbiamo imparato che i destini di noi europei sono intrecciati tra loro.

Infine ha confermato il sostegno nei confronti dell’Ucraina:

Resteremo al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario. Libertà per l’Ucraina.

Tali parole, pronunciate in italiano, sono state accompagnate da un lungo applauso della platea. Anche grazie all’espressione finale:

Nessun progresso può attecchire e durare manovrato dall’alto, senza mettere in moto le energie nascoste e senza il loro entusiasmo. È questo a darmi fiducia: voi, i giovani siciliani, il vostro entusiasmo. Il vostro talento e la vostra passione. Siete l’energia nascosta di quest’isola e la sua bellezza più profonda. Siete voi a renderla “Sicilia bedda”. Viva la Sicilia, viva l’Europa.