Vent’anni fa, il 24 febbraio 2003, se ne andava Alberto Sordi, la causa della sua morte fu una polmonite. Un battito di ciglia temporale che sembra un secolo. Alla sua morte Roma si riversò in piazza per l’estremo saluto a quello che tutti consideravano uno di famiglia.

Alberto Sordi causa morte, malattia

Sordi morì nella sua casa di Roma all’età di 82 anni, afflitto durante l’intera stagione invernale da forme di polmonite e bronchite. La salma, successivamente sottoposta a imbalsamazione, venne traslata al Campidoglio nella Sala Giulio Cesare dove per due giorni ricevette l’omaggio della gente, compresi molti personaggi del cinema italiano e della politica. Il 27 febbraio, si svolsero i funerali solenni nella Basilica di San Giovanni in Laterano ai quali presenziarono oltre 250 000 persone; dopo la cerimonia funebre, il feretro venne tumulato nella cappella di famiglia nel Cimitero Monumentale del Verano di Roma, in cui, su una lapide a forma di pergamena, è inciso l’epitaffio: «Sor Marchese, è l’ora» battuta ripresa da uno dei suoi film più celebri, Il marchese del Grillo.

Amori

Pur essendo un cattolico praticante, Alberto Sordi non ha avuto né moglie né figli.

“E che so matto? Me metto un’estranea dentro casa?!”, rispondeva così Albertone all’eterna domanda sul perché non si sposasse.

Nel corso della sua vita gli sono stati attribuiti molti flirt.  Solo una di queste donne, però, è stata amata dal celebre attore: Silvana Mangano. A rivelarlo, durante la trasmissione “Oggi è un altro giorno” su Rai Uno, è stata la collaboratrice dell’attore, Paola Comin:

“Una volta gli è scappato, l’ha dichiarato da Pippo Baudo, ha ammesso che l’amava ma era un amore platonico, perché lei era sposata”.

L’unico fidanzamento “ufficiale” di Alberto Sordi fu quello con la collega Andreina Pagnani. Lei, attrice teatrale, aveva 36 anni mentre lui ne aveva solo 22 anni e prestava la voce di Oliver Hardy. Il fidanzamento durò 9 anni.

Tra le altre relazioni che gli sono state attribuite, mai confermate, anche quelle con Katia Ricciarelli, Patrizia De Blanck, Shirley MacLaine, Uta Franz e con la principessa Soraya Esfandiary Bakhtiari.

Biografia

Nato a Trastevere, nel cuore della vecchia Roma, Alberto Sordi visse la romanità come un tratto imprescindibile della sua personalità artistica, dando continuità alla grande tradizione capitolina iniziata con Aldo Fabrizi e Anna Magnani.

Dopo gli esordi come doppiatore negli anni Trenta, durante i quali prestò la propria voce a Oliver Hardy del famoso duo comico Stanlio & Ollio, e le prime comparsate in pellicole di poche pretese, raggiunse la fama tra il 1952 e il 1955 con personaggi che incarnavano i vizi dell’italiano medio: dal ruolo di approfittatore in Lo sceicco bianco all’infantile de I vitelloni (entrambi diretti dal grande Federico Fellini), fino al simpatico e celebre scansafatiche di Un americano a Roma (1954).

Gli anni Sessanta e Settanta lo consacrarono come attore completo, capace di alternare parti di grande intensità drammatica, come i protagonisti di di Detenuto in attesa di giudizio (1971) e Un borghese piccolo piccolo (1977), ad altre di geniale comicità, passando con disinvoltura dall’espressione dialettale all’italiano più forbito.

Tra gli aspetti peculiari del modo di recitare: la straordinaria capacità di trasformare le fattezze del viso e la gestualità, ora abbrutendosi ora ingentilendosi; il tono stentoreo della voce, affinato attraverso l’esperienza di doppiatore e macchiettista radiofonico, che sfruttò anche con l’eseguire alcune colonne sonore dei suoi film e canzoni irriverenti cantate in TV.

Alberto Sordi fu insignito di numerosi riconoscimenti, tra cui 11 David di Donatello e un Leone d’oro alla carriera nel 1995.