È possibile richiedere la pensione anticipata per chi assiste un disabile legge 104? Quali sono i vantaggi pensionistici per coloro che si occupano dell’assistenza del familiare disabile legge 104?

La legge quadro 104 contiene le regole normative per le persone affette da patologie in condizioni di fragilità e disabilità.

Il legislatore per tutelare le persone disabili ha introdotto diverse misure a sostegno per gli anziani, disabili e famiglie. Il quadro delle agevolazioni è particolarmente ricco, tanto che non si conoscono tutte le caratteristiche delle misure, ma piuttosto, emergono frequentemente dati su quelle più utilizzate.

In ogni caso, parliamo di aiuto di Stato messo in campo per salvaguardare il benessere delle persone affette da patologie invalidanti gravi, un sostegno economico e rivolto tanto al disabile in forma diretta, quanto a coloro che si occupano dell’assistenza continuata.

Osserviamo ora, nel dettaglio, le principali misure per chi assiste un disabile.

Pensione anticipata 2023: ecco i vantaggi di chi assiste un disabile legge 104, ultime novità

Il legislatore nell’ordinamento previdenziale ha inquadrato sia la figura del disabile che di colui che si occupa dell’assistenza, definito caregiver.

I caregiver possono richiedere diverse agevolazioni, tra cui l’anticipo pensionistico Ape sociale, la pensione Opzione donna e Quota 41 precoci.

La pensione anticipata viene rilasciata in presenza di specifiche condizioni. Per questo, è necessario che colui che si occupi dell’assistenza della persona disabile risulti convivente, oltre a segnare sul calendario almeno sei mesi di assistenza registrati prima della richiesta di pensionamento.

D’altra parte, il caregiver non se ne sta certo con le mani in mano, anzi per garantire l’assistenza continuativa al familiare disabile sacrifica lavoro e carriera.

Si tratta di un legame che viene tutelato dalla normativa vigente con almeno 3 misure di pensionamento.

Il caregiver può andare in pensione a 63 anni con legge 104 o con solo il montante contributivo, se c’è questa condizione

L’anticipo pensionistico Ape sociale abbraccia anche la figura del caregiver permettendo l’accesso alla formula previdenziale, a 63 anni e 30 anni di contributi.

Quota 41 precoci, non prevede l’età anagrafica, ma essenzialmente un montante contributivo di 41 anni, di cui 35 effettivi. Però, tra i requisiti è presente un anno di contribuzione prima dei 19 anni e l’appartenenza alla categoria caregiver.

Le lavoratrici possono andare in pensione a 60 anni di età con Opzione donna. Infatti, la nuova norma prevede l’accesso al trattamento economico, se presente l’inserimento nella categoria caregivers.

La pensione viene rilasciata con il sistema contributivo e sono sufficienti 35 anni di contributi. Non solo. Se il caregiver è madre ottiene uno sconto fino a un massimo di due anni.

In altre parole, l’INPS applica una decurtazione del requisito anagrafico di un anno per ogni figlio, per sole due possibilità. In sostanza, il secondo genito permette alle lavoratrici caregiver di andare in pensione a 58 anni di età, mentre il primo a 59 anni di età.

Pensione per assistere un familiare con legge 104

Oltre ai trattamenti sopra indicati che permettono di andare in pensione per assistere un familiare con legge 104, esistono diverse agevolazioni messe in campo dalle Regioni e Comuni per garantire l’assistenza alla persona disabile, l’aspetto più significativo è dato dall’assegno di cura. Si tratta di un beneficio economico volte a garantire la cura e l’assistenza al disabile nella propria abitazione.

L’importo del contributo Regionale potrebbe non essere uguale per tutte le Regioni, ma variare a seconda delle risorse disponibili. Per questo, si consiglia di verificare la presenza del bando e l’apertura delle domande.

Inoltre, chi percepisce l’assegno di accompagnamento può ricevere anche l’assegno di cura, le due misure sono perfettamente conciliabili tra loro.