Assemblea generale Onu Tajani. Il vicepremier e Ministro degli Esteri italiano è intervenuto al Palazzo di Vetro a New York per l’Assemblea Generale dell’Organizzazione per le Nazioni Unite ad un anno dall’invasione russa dell’Ucraina e in cui si voterà una ennesima risoluzione di condanna ai danni di Putin prevista per domani.

Tajani ha esordito così davanti ai rappresentati di altri 192 paesi: “Un anno fa, il mondo ha assistito all’aggressione illegale della Russia contro l’Ucraina. La posizione dell’Italia è sempre stata molto chiara: l’aggressione in corso è una palese violazione della Carta delle Nazioni Unite contro la sicurezza e la stabilità internazionale”. La carica di “vice premier” del governo italiano lo ha fatto salire sul podio dell’Assemblea Generale dell’ONU prima di altri ministri degli Esteri.

Un banco di prova molto atteso per Antonio Tajani anche alla luce delle polemiche scaturite dalle dichiarazioni dei giorni scorsi del Senatore di Forza Italia Silvio Berlusconi in cui elogiava l’amico Vladimir Putin e sono motivo di dibattito politico anche in Italia all’interno della maggioranza. Così ogni parola di Tajani era pesata da chi aveva visto l’Italia tra i paesi che in precedenza avevano condannato con più forza in questa sala l’invasione della Russia.

Nessun Paese può essere al sicuro se la violazione dei nostri principi e delle nostre regole comuni rimane senza responsabilità. In questo anniversario, l’Ucraina resiste ancora e noi siamo in piena solidarietà con il Paese e il suo popolo. Gli attacchi quotidiani alle loro vite e alle infrastrutture critiche, con costi umanitari devastanti, sono inaccettabili. Devono fermarsi”, ha proseguito Tajani.

Le conseguenze per gli altri paesi

Le ripercussioni del conflitto ucraino sono visibili in tutte le nazioni “in termini di sicurezza alimentare, energia, sicurezza nucleare, sicurezza e protezione dell’ambiente” ha ricordato Tajani, per poi finalmente pronunciare la parola più necessaria in questo momento al Palazzo di Vetro: “Peace”. “La pace è l’obiettivo strategico finale a cui miriamo tutti”.

Dopo l’esordio in francese, il Ministro degli Esteri ha utilizzato anche frasi in spagnolo per ricordare le condizioni minime per la pace fra la Russia e l’Ucraina: “L’Italia ritiene che non ci possa essere pace senza giustizia, e giustizia significa anche pieno rispetto dell’indipendenza, della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina all’interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti e delle sue acque territoriali”.

Quindi una pace globale, giusta e duratura, in linea con i principi della Carta delle Nazioni Unite, “come afferma chiaramente la risoluzione portata all’attenzione di questa undicesima Sessione Speciale di Emergenza”, ha detto Tajani per il quale, in questo momento più che mai, “serve diplomazia, anche per tener conto delle legittime preoccupazioni e delle attese dei Paesi del Sud del mondo che subiscono le conseguenze di questo conflitto. L’Italia è pronta a fare la sua parte in questa direzione e non lasciare nessuno indietro”.

La diplomazia per raggiungere la pace

Bisogna quindi raddoppiare il sostegno collettivo agli sforzi diplomatici per raggiungere questo obiettivo aggiunge Tajani: “Oggi, in questo Parlamento Mondiale dove tutti i 192 Stati sono rappresentati tutti allo stesso modo e con eguali poteri, abbiamo l’opportunità e il dovere morale di dimostrare che possiamo lavorare insieme per raggiungere questo obiettivo, adottando una risoluzione per la pace ad ampia maggioranza”.

Quindi il numero uno della Farnesina ha concluso il discorso invitando a votare la risoluzione di condanna ai danni di Putin: “Oggi siamo chiamati a difendere l’ordine internazionale basato sulle regole. Le Nazioni Unite, e in questo momento l’Assemblea Generale, sono in prima linea per la pace, la sicurezza ei diritti umani. Per questi motivi, l’Italia è un orgoglioso co-sponsor di questa bozza di risoluzione, e invito tutti gli Stati membri a sostenere una pace giusta votando SI”.