Napoli – Lazio Gregucci presenta la sfida. Il prossimo match tra le due squadre potrebbe essere decisivo per la corsa Scudetto e quella Champions, anche se la prima sembra ormai essere ben indirizzata visti i 15 punti di vantaggio degli uomini di Luciano Spalletti. La redazione di TAG24 ha contattato Angelo Gregucci, ex calciatore dei biancocelesti e conoscitore di calcio data la lunga carriera in panchina con squadre come la Fiorentina e da ex collaboratore del CT Roberto Mancini al Manchester City, allo Zenit e in Nazionale.

Napoli – Lazio Gregucci è convinto: “Giocano il calcio migliore”

Angelo Gregucci ci presenta la sfida tra Napoli e Lazio del prossimo 3 marzo allo Stadio Maradona come quella tra le due squadre che giocano meglio al calcio: “Partita con due proposte di calcio belle, si fronteggeranno due squadre che non lesinano mai il gioco. Due squadre che arrivano ai loro risultati attraverso il gioco e che sono le migliori che il calcio italiano possa offrire in questo momento“, poi da ex calciatore dei bianco azzurri spiega che è folle parlare di contestazioni da parte della tifoseria per alcune battute d’arresto “La Lazio non è contestata, ha sprecato delle opportunità sotto il profilo dei risultati. Attenzione perché la Lazio è in linea con il suo obiettivo cioè cercare di entrare in Champions. La crescita di questa squadra passa da questo esame di maturità”.

Il confronto tra Sarri e Spalletti

Parlando del comandante della Lazio Gregucci non ha dubbi e ne tesse le lodi: “Sarri allenatore indubbiamente tra i migliori d’Italia. Ha un’idea precisa forte di calcio in testa e in ogni club dove ha lavorato ha necessitato di un po’ di tempo per farla assorbire. Quando vedi una sua squadra la riconosci subito, poi è un lavoratore di campo scrupoloso, anzi oserei dire quasi maniaco”, mentre su Spalletti confessa di essere davanti a un qualcosa di straordinario “Il Napoli sta facendo il lavoro straordinario anche in Europa, ma Spalletti ha detto subito di tenere alta la tensione anche al ritorno. Lui è un navigato e conosce le dinamiche del calcio non può commettere l’errore di allentare. Il Napoli è un’anomalia di sistema perché ha fatto saltare il banco di tutti, dagli addetti ai lavori sul piano tecnico ma soprattutto economico”.

Luciano Spalletti e Maurizio Sarri a margine dello scorso match di Campionato tra i biancocelesti e gli azzurri. ANSA/FABIO FRUSTACI

Gregucci spiega come il lavoro di Spalletti sia stato straordinario proprio nella valorizzazione della rosa a sua disposizione: “Ora per avvicinarsi ai giocatori come Osimhen bisogna andare con tantissimi soldi. La vera sorpresa è il livello nettamente più alto di molti giocatori: Lobotka ha fatto quattro salti in avanti, Giovanni Di Lorenzo è ora il miglior esterno del campionato, ma anche Elmas. Tutti questi calciatori ora rappresentano un patrimonio infinito per il Napoli e il merito è solo di Luciano Spalletti”, che secondo l’ex calciatore della Lazio si sta prendendo anche alcune rivincite “Lui non è stato trattato benissimo in certe situazioni, ma è un allenatore straordinario da 15 anni. Qualcuno può dire che non ha vinto mai niente, ma sono i discorsi più vecchi del mondo. Luciano Spalletti anche la scorsa estata è stato fatto passare come l’ultimo dei boomer e invece merita rispetto. Ovunque ha allenato dovrebbero ricordarselo, specie a Roma e Udine”.

Napoli come il Leicester? Ranieri è andato oltre la realtà per Gregucci

Su un parallelismo tra il Napoli e il Leicester di Claudio Ranieri invece non è d’accordo, l’impresa in Premier è un qualcosa che va oltre lo sport: “Lo Scudetto del Napoli non sarebbe un’impresa come quella del Leicester. Quello che h fatto Claudio Ranieri è fuori da qualunque scala perché stiamo parlando del campionato più ricco del Mondo con 15 squadre dal fatturato più alto delle Foxes. Quello che ha fatto Ranieri rientra in una dimensione immaginifica, siamo usciti dalla realtà per entrare in un sogno realizzatosi grazie all’allineamento dei pianeti” mentre sul tecnico Testaccino ha solo parole di ammirazione ” Poi devo dire che Ranieri è un uomo fantastico, lo identifica bene un episodio: quando è andato a vedere Roma Leicester ed è stato inquadrato tutti i tifosi delle due squadre si sono alzati in piedi per applaudirlo, credo che questo disegna cosa abbia fatto e soprattutto la tempra morale della persona in questione. Io ero li a vedere la partita e ha trasmesso un’emozione incredibile. Claudio Ranieri è vanto per il calcio italiano, soprattutto visto che fuori siamo considerati da tanti come dei poco di buono”.

La sfida tra Roma e Lazio per la Champions

Gregucci poi parla anche di José Mourinho e del confronto con il collega Maurizio Sarri anche in ottica Champions: “Si apre una discussione infinita tra risultatista e il giochista, da sempre Mourinho ha avuto obiettivo il risultato e si è sempre comportato per arrivare ad ottenerlo. Al netto di esperienze buone e meno buone è un grandissimo comunicatore, José è un capopolo. Potrei definirlo come un bravissimo mestierante capace di asciugare tutti i concetti quando si esprime con la squadra, con i tifosi e con la stampa e questo lo si vede anche nei risultati ottenuti, nel calcio bisogna fare anche questo. Se le sue conferenze sono seguite il doppio dei colleghi vuol dire qualcosa, riesce a comunicare come gli altri non fanno”.

Lookman citato da Gregucci come uno dei calciatori più decisivi in questa stagione ANSA/FABIO FRUSTACI

La lotta Champions però non riguarderà soltanto le romane, ma ci sono altre tre squadre che si giocheranno i tre restanti posti considerato che lo Scudetto è ormai diretto all’ombra del Vesuvio: “Si giocheranno in cinque i tre posti dopo il Napoli, è una bella sfida e una bella lotta. Gli azzurri però sta facendo qualcosa di straordinario e hanno tantissimi punti di vantaggio perché ha fatto un campionato sopra le aspettative. Nessuno degli addetti ai lavori l’aveva messo tra le prime quattro. Se la prima ha 15 punti di vantaggio vuol dire qualcosa rispetto alle altre squadre,ma la lotta Champions è serrata”, dove a suo avviso non sarà decisivo un fuoriclasse in particolare Noi non abbiamo squadre dove c’è un giocatore che può definire una classifica. Non c’è il fuoriclasse che sposta il corso di una stagione permettendo alla sua squadra di raggiungere gli obiettivi. Sicuramente ci sono giocatori importanti come Dybala, Milinkovic, Lautaro, Leao, ma anche Lookman dell’Atalanta, ma da soli non possono decidere questa volata. La squadra che sbaglierà meno raggiungerà la Champions, i giusti comportamenti saranno fondamentali. Lo ha dimostrato anche Spalletti con le sue dichiarazioni dopo la splendida vittoria europea di Francoforte, la tensione va sempre mantenuta alta”.